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Chiesa di Sant'Anna

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Descrizione

I pescatori di Marina Grande, appartenenti alla Confraternita di San Giovanni in Fontibus, con pubblica scrittura del 23 luglio 1697 dichiararono edificata la Chiesa delle anime del Purgatorio, successivamente intitolata a Sant’Anna, i cui lavori erano iniziati dieci anni prima. Affinché potesse essere benedetta, si provvide a dotare la Chiesa di una rendita di 20 ducati annui: 10 per una messa domenicale, 4 per una messa festiva e 6 per la cera ed altro occorrente. La rendita veniva ed è ancora oggi amministrata dai governatori eletti periodicamente tra gli iscritti alla Confraternita di San Giovanni in Fontibus, i quali amministrano i soldi che annualmente vengono donati dai pescatori del borgo marinaro, in percentuale ai guadagni della pesca. La Confraternita sembra abbia origine remote: infatti, nei decreti arcivescovili, per la festa del Corpus Domini del 1600 la si trova citata. Essa fu fondata dai pescatori della Marina Grande e dai marinai della Marina Piccola; quest'ultimi, nel 1831 si staccarono per formare una nuova Congrega laicale, sotto il titolo di Santa Maria del Soccorso e delle anime del Purgatorio. La Confraternita di San Giovanni in Fontibus si riuniva nell'omonima cappella, di sua proprietà, nella Arcicattedrale di Sorrento. Solo verso la fine del secolo scorso si trasferiva nella Chiesa di Sant’Anna alla Marina Grande. Nell'Ottocento, con l'incremento della popolazione del posto - il 24 ottobre del 1825 era composta da “600 anime” - furono apportati diversi lavori di ampliamento alla fabbrica. Nel 1855, vennero ultimate le realizzazioni dell’altare maggiore e della balaustra, tutto in marmo colorato, per la somma di 350 ducati. Sopra l’altare, privilegiato per concessione del Pontefice Leone XII, fu costruito un tempietto, con una nicchia ricavata nella parete fondale, dove fu posta la statua di Sant’Anna. Nel 1875, la Chiesa fu prolungata di alcuni metri verso il lato Nord e l'ingresso spostato più avanti, come oggi è possibile osservare. Nel 1920, il governo della Confraternita incaricava l'Ingegner Felice Gargiulo di redigere un progetto per fare entrare più luce all'interno dell’edificio; fu quindi costruito un'abside nella parete fondale, a due nuove finestre. Inoltre, fino agli anni '30 furono eseguiti altri lavori, tra cui vanno ricordati il restauro dell'organo e dell'abitazione del canonico e l’istallazione dell'orologio per comodità della popolazione; alla loro realizzazione contribuirono in modo rilevante i confratelli residenti in Argentina. Nel 1938, con assenso ecclesiastico, la Chiesa di Sant’Anna della Marina Grande veniva consacrata Parrocchia e riconosciuta civilmente tale nel 1945. Sant’Anna veniva e viene tutt'oggi celebrata con una grandissima festa, la domenica successiva il 26 luglio, per privilegio accordato dal Papa Pio IX con Breve del 11 maggio 1851. Attualmente (2017) il tempio si presenta ad aula unica rettangolare, coperta da volta a botte in tre scansioni e si conclude in un presbiterio anch'esso rettangolare, con abside. La copertura della navata è a tetto, realizzata con capriate in legno e tradizionale ordinatura secondaria a manto di tegole. L'ingresso principale della Chiesa è rivolto a Nord, in asse con la direttrice navata-altare. Ad essa si può accedere anche da un piccolo ingresso secondario sul lato Ovest. Sul lato sinistro della navata si sviluppano due ambienti comunicanti fra loro: il primo viene utilizzato come sagrestìa, con accesso alla zona altare; il secondo ha funzione di cappella ed è coperto da una volta a botte. Vicino all'ingresso, sempre sul lato sinistro, è ubicato un piccolo ambiente rettangolare che, tramite una scala a chiocciola in legno, raggiunge la cella campanaria, la quale si sviluppa su due registri ed ha una cupola a forma di pera, recentemente restaurata. Inoltre, lungo la stessa scala si trova un vano che dà l'accesso al coro, posto sopra l'ingresso. Negli ultimi anni, la zona altare è stata smembrata per formare, secondo la nuova liturgia, la mensa per celebrare la messa.
Fonte: "sorrentoholiday.info"
Fonte immagine: "fotoeweb.it"

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