La Chiesa di Santa Sofia fu eretta nel XVI secolo, quando gli anacapresi cominciarono a spostarsi dalle zone di Portico-Capodimonte a valle, radunandosi proprio nella piazza antistante la Chiesa: oggi conosciuta come piazza Diaz, un tempo era detta Le Pietre. La parte bassa della facciata ha al centro la porta principale di accesso, ai lati della quale sono modellate nel muro due nicchie uguali, in cui sono poste due piccole statue di creta raffiguranti Sant'Antonio e Santa Sofia (entrambe opere dello scultore romano Neni, o Nene). La parte superiore presenta un grosso finestrone rettangolare, mentre per il resto è costituita da decorazioni di stucchi e membrature architettoniche, che celano o lasciano intravedere due delle cupole minori, l'orologio e il campanile con le tre campane, benedette nel 1777 e dedicate ai Santi Elia, Sofia e Maria. Oltre alla cupola principale, crollata nel 2004 a seguito di un fulmine che l'ha colpita e già restaurata, sono presenti cinque cupole minori, ciascuna sormontata da lanterna. La maestosa cupola, durante la festa patronale di Sant’Antonio, viene illuminata come un faro che domina il sagrato, teatro di giochi e amicizie per intere generazioni. L’interno della Chiesa presenta una pavimentazione in marmo bianco di Carrara e bardiglio - che si ritrova anche nell'altare maggiore, negli altri nove altari, nel pulpito che reca lo stemma del Vescovo di Capri - e un elegante ornato di stucchi, che s'irradia a stella sulle quattro finestre con gradevolissimi effetti di chiaroscuro. La pianta è a tre navate, di cui la centrale è con volta a botte e le laterali con volte a vela. Lungo la navata centrale ci sono il fonte battesimale, il confessionale di legno e la statua di San Michele Arcangelo; in fondo, sull’altare maggiore, svetta l’incantevole crocifisso ligneo del XVII secolo. Nella navata di destra c’è uno splendido altare con la base di cristallo, che conserva la statua del Cristo con le stigmate. In fondo, un altare con una statua del XIX secolo in legno, rappresentante la Madonna del Buon Consiglio. Sulla navata di sinistra si incontrano due altari: il primo, con una tela raffigurante Sant’Anna, San Gioacchino e Maria da bambina; il secondo, in stile barocco, decorato con marmi policromi e arricchito da un dipinto della Madonna del Rosario, in aggiunta alla statua di Sant’Antonio. Interessante il retro della Chiesa, in via Trieste e Trento, da cui si può osservare l’insieme asimmetrico delle cupole come erano un tempo: rustiche. Inoltre, ad abbracciare l’edificio di culto e la piazza antistante, sono le panchine maiolicate del maestro ceramista Sergio Rubino; i disegni dipinti a mano sulle mattonelle raccontano la storia di Anacapri, con le sue tradizioni e i suoi simboli: i giochi antichi di un tempo, le feste di paese, la vendemmia, i limoni.
Fonte: "ioviaggio.it"
Fonte immagine: "ioviaggio.it"