La Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli sorse lungo la Via Regia delle Puglie, nel tratto dedicato anch'esso alla Vergine di Costantinopoli e dopo l'uccisione del secondo Re d'Italia Umberto I, avvenuta a Monza, in una delle aree più popolate ed umili dell'antica Avellino, dove vivevano artigiani, operai e contadini. In origine, si trattò di una mera Cappella votiva, la cui esistenza è documentata sin dal XVI secolo. Presso la Chiesa aveva sede una Arciconfraternita, che chiese al Re Filippo II la creazione di un Monte di Pietà, istituito nel 1583 ed aperto fino al 1966. L'attuale aspetto deriva dai lavori effettuati a seguito del tremendo terremoto del 29 novembre 1732. Nel 1753, fu trasformata in Parrocchia dal Vescovo Felice Leone. L’interno è caratterizzato da un pregevole altare in marmo policromo, con due angeli attribuiti alla scuola di Cosimo Fanzago e una “Deposizione”, di modesta fattura ma di alto valore documentario (è l’unico esempio di pittura locale del Seicento pervenuto). Notevole, sopra l’altare, è il quattrocentesco affresco della “Madonna col Bambino” e, sul soffitto ligneo, il dipinto della “Madonna col Bambino in gloria”.
Fonte: "irpinia.info"
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