Quella di Santa Maria delle Grazie è la Parrocchia più antica della Diocesi di Pozzuoli. La Chiesa si trova molto vicino la zona del porto, in corso della Repubblica; fino al XV secolo, l’area era completamente sommersa dal mare. A causa di violente scosse bradisismiche, agli inizi del XVI secolo emerse dal mare una grande striscia di terra, compresa tra il Rione Terra e il Tempio di Serapide. Su quella striscia furono costruite nuove abitazioni e una chiesetta, che serviva a sostituire le due chiese danneggiate di Sant’Agnese e Sant’Agata. Il 15 novembre 1624 fu elevata a Parrocchia col titolo di Santa Maria delle Grazie, con decreto del Vescovo Lorenzo Mongiò. Nel Settecento, a causa del bradisismo discendente, la piazza fu completamente allagata, provocando danni alla Chiesa. A metà del 1800, il Municipio di Pozzuoli affidò all’Architetto Achille Catalano i lavori di restauro, il quale decise che la cosa migliore fosse demolire l’edificio e ricostruirlo completamente dalle fondamenta. Durante il XX secolo, furono eseguiti diversi lavori di abbellimento ed ampliamento. Sulla facciata della Chiesa, c’è una grande vetrata che raffigura la Vergine che appare a Bernadette. Sul fianco meridionale si trova l’alto campanile; il lato di questo che guarda verso il largo Santa Maria delle Grazie presenta una meridiana, mentre sul lato che affaccia sulla piazza Maggiore, una piccola lapide ammonisce sulla brevità del tempo e della vita umana. La fabbrica ha tre navate, ciascuna chiusa sul fondo da un’abside. La navata centrale è coperta da una volta a botte, decorata con motivi geometrici e floreali. Le navate laterali sono coperte a botte ribassata, con piccole cupole ellissoidali. A sinistra dell’ingresso, il primo altare che si incontra è quello dedicato a San Leonardo, costruito nel 1736. Il secondo altare è del 1737, dedicato a San Paolo. Nel transetto, vi è l’altare dell’Ultima Cena, sovrastato da una tela del pittore puteolano Giacinto Diano, che raffigura “L’Ultima Cena di Gesù con i discepoli”, dipinta nel 1760. La cappella di San Biagio chiude la navata. Sulla parete di fondo dell’abside, si trova un dipinto su tavola che raffigura la “Visita della Vergine Maria ad Elisabetta”. A sinistra vi è il battistero, del XIX secolo, costituito da una vasca in marmo con coperchio in bronzo.
Fonte: "luxinfolio.wordpress.com"
Fonte immagine: "comuni-italiani.it"