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Chiesa di Santa Maria della Sanità

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Descrizione

II culto della Madre di Dio non va oltre l’anno 1710. Presso le sorgenti del Sele, in poverissime capanne, abitavano miseri pastori che con fede viva veneravano la celeste Regina, nel misterioso titolo di Santa Maria della Sanità. La tradizione popolare racconta che un Frate, di nome Paolo, ne dipinse a fresco l’immagine, in una nicchietta di quelle antiche catapecchie. Dopo qualche anno, dove un tempo si ergeva il tempio di Giunone Argiva, venne edificato una graziosa Chiesa, in onore della Santa ed a Lei accorrevano in migliaia, da tutti i paeselli della valle del Sele e dell’Irpinia, per domandare nuove grazie e testimoniare quelle ricevute. La piena potenza e la protezione di Maria della Sanità furono ammirate da Caposele nel giugno del 1743, quando il paese fu assalito dall’orrendo flagello della peste, che aveva desolato la Sicilia e il napoletano e, per intercessione della tenera Madre, Caposele ne fu totalmente liberato. Ancora, nel luglio del 1837, quando ad infestare il popolo fu il colera; ma giunto il giorno in cui si celebrava la solenne festa in onore di Maria, il fiero morbo, come per incanto, cessò. Nel 1812, la prodigiosa Immagine di Santa Maria della Sanità fu portata nella Chiesa degli Antoniani, perché nel tempietto si erano aperte delle larghe fenditure, prodotte dalla frana del suolo e dalla corrente impetuosa del fiume; vi rimase per oltre 40 anni. Dopo gli ultimi straordinari benefici, Clero e popolo si decisero di gettare nuove e più sicure fondamenta di una Chiesa sulle sorgenti del Sele. Quando la costruzione fu compiuta, quel pezzo di muro, dov’è dipinta l’antica Immagine, tra i canti melodiosi di un popolo devoto e commosso, fu portato all’antica sede. Ne fu stabilita la festa per la domenica dopo il 16 agosto; nulla fu trascurato per ornare splendidamente la nuova dimora di Santa Maria della Sanità. I numerosi doni d’oro, poi, che si conservano in apposite vetrine, predicano elegantemente un culto secolare e costante e l’universalità delle grazie prodigate da Maria. Più tardi, per i lavori dell’Acquedotto Pugliese, la Chiesetta edificata dopo l’epidemia del 1839 fu demolita, e la miracolosa Madre della Sanità fu riportata nella Chiesa Parrocchiale, dove rimase per più di due anni. Ma unanime, il popolo di Caposele fece sentire il suo pio ed ardente desiderio: che la Società Concessionaria dell’Acquedotto Pugliese riedificasse presso le sorgenti del Sele un tempio a Colei che è stata, e sarà, la Madre tenera ed amorosa dei figli del Sele. La struttura a una sola navata, che si può visitare oggi (2016) in piazza Sanità, è appunto quella ricostruita, con il portale e le scale d’ingresso, l’altare, la fonte battesimale e l’affresco della Madonna della Sanità, pezzi originali degli inizi del XVIII secolo. Ancora oggi, la terza domenica del mese di agosto è il giorno destinato alle celebrazioni in suo onore.
Fonte: "comune.caposele.av.it"
Fonte immagine: "lenevere.it"

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