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Chiesa di Santa Maria della Pietà

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Descrizione

La Chiesa di Maria Santissima della Pietà è situata a ridosso della rotonda, più precisamente in corrispondenza del diametro ortogonale al viale Carlo III. Grazie ad una ampia gradinata, che ne rialza il piano di calpestìo di circa tre metri rispetto al livello stradale e grazie al suo stile ed alle sue caratteristiche, assimilabili ad un tempietto “in antis” di stile ionico, la “Chiesa della rotonda”, anche se di modeste dimensioni, si impone come una costruzione autarchica nel paesaggio circostante. Salendo la gradinata formata da diciotto scalini, intervallati da un piano intermedio, si giunge al sagrato, che precede l’ingresso principale, ove si può sostare piacevolmente dopo aver presenziato al rito. La fabbrica si colloca nel periodo storico-architettonico del Neoclassicismo, in quanto rispecchia appieno sia i canoni stilistici dell’ordine ionico per la parte esterna, sia le esigenze del culto cristiano per la zona interna. La facciata principale, oltre ad essere sopraelevata rispetto alla strada, presenta due alte e slanciate colonne in tufo, poste su di un basamento di pietra e sormontate da capitelli in stile ionico; il piccolo ambulacro, chiamato dagli antichi greci “Pronaos”, è coperto da una volta a padiglione e preannunzia il vero e proprio ingresso principale della Chiesa. La parte superiore della facciata, divisa da quella sottostante dalla tipica trabeazione architravata, sulla quale è posta la scritta “Monstra te esse Matrem”, non poteva trovare altra logica conclusione che nel frontone triangolare, anch’esso in stile con la presenza di dentelli. Questi particolari, oltre alla scarsa rilevanza delle pareti laterali e alla presenza di una gradinata che non gira su tutti i lati (come invece accadeva per i templi greci), implicano una visione prospettica frontale che è tipica dei templi italici ed in particolare dei templi romani. Lo spazio interno, al primo impatto, sembra generato da un’unica ed ampia navata di forma rettangolare, ma analizzato più attentamente rivela uno schema a pianta cruciforme, che riconduce a quell’ideale di centralità che è anche la caratteristica predominante dell’esterno. Si distingue una zona centrale a pianta rettangolare voltata a crociera, ai cui lati sono disposti, simmetricamente in direzione Est-Ovest, il presbiterio e l’ingresso voltati a botte; orientate in direzione Nord-Sud, invece, due piccole scarselle, coperte con volte a botte, che simulano il transetto. Qui esistevano degli altari in marmo, che sono stati eliminati pochi anni fa per l’esiguità di spazio all’interno della Chiesa; nella parete orientata a Sud, invece, è ancora presente un affresco inserito in una cornice di legno, di autore ignoto, raffigurante la “Pietà”. In corrispondenza delle zone voltate a botte si notano delle nicchie, in cui hanno trovato posto statue di Santi (San Francesco, Sant’Antonio, San Vincenzo Ferrer, Cuor di Gesù). L’ambiente corrispondente al presbiterio, sopraelevato di un gradino rispetto al piano della Chiesa, è diviso da una balaustrata in gesso dipinto ed è coperto da una piccola volta a botte; degna conclusione di questo ambiente è l’abside semicircolare, coperto da una semicupola con decorazione a cassettonato. All’interno della muratura dell’abside vi è una nicchia, nella quale è posta la statua di Maria Santissima della Pietà; lateralmente ad essa si aprono due porticine, di cui una finta (per mantenere la simmetria) e l’altra che conduce nella sagrestìa. Il retrofacciata presenta anch’esso l’arcone, nella cui proiezione verso il basso vi è il piano del coro, dove è presente un organo a canne; l’accesso avviene da una scala posta a sinistra dell’ingresso della Chiesa. Lo spazio centrale dell’edificio è racchiuso da una volta a crociera a pianta rettangolare e la presenza su tutte e quattro le pareti, all’altezza dell’imposta degli archi, di una trabeazione continua vanifica, forse volutamente, lo sforzo di rendere dissimili le quattro pareti e riporta il significato dell’intera fabbrica a quell’ideale di centralità che è risultato essere la caratteristica predominante dell’intera opera.
Fonte: "prolocosannicolalastrada.org"
Fonte immagine: "ilcasertano.it"

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