San Mango sul Calore è un piccolo paese dell’entroterra irpino, completamente distrutto dal terremoto del 1980. Il piano urbanistico di ricostruzione post-sisma individuava l’area-chiesa in un semplice quadrato, a breve distanza dall’area di sedime dell’antica Chiesa distrutta dal sisma; la finalità del piano era liberare un ampio spazio per una nuova piazza comunale “utilizzando” l’edificio religioso come quinta di chiusura. La Chiesa di Santa Maria degli Angeli è stata riaperta al culto il 23 novembre 2001, a 21 anni dal terremoto. La sua architettura accetta le regole urbanistiche di allineamento ma ruota il proprio asse interno, dirigendolo verso l’altare preesistente. Sui lati del quadrato di pianta, dedicati ai quattro Evangelisti, in alto si innesta un triangolo con copertura in legno lamellare, simbolo della Santissima Trinità. I lati del quadrato vanno in alzato attraverso muri in pietra, semplici, scarni ma possenti, in memoria degli antichi masti medievali presenti nei centri irpini. Il lato disposto sull’asse-altare è segnato da una grande arcata, stabilendo un dialogo con la piazza antistante. Nello spazio sacro interno, il legno, la pietra, l’intonaco danno vita ad una concatenazione di volumi leggeri e luminosi. Lo spazio presbiteriale culmina nel campanile che si eleva fino ad un’altezza di circa 20 metri, affacciandosi sulla vallata, in dialogo con i 9 campanili dell’intorno. Le pareti esterne, parte di quelle interne e le pavimentazioni, sono in lastre di travertino con finiture bocciardate e levigate, alternate.
Fonte: "verderosa.it"
Fonte immagine: "verderosa.it"