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Chiesa di Santa Maria de' Figulis

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Descrizione

La Chiesa di San Nicola de’ Figulis è dedicata a San Nicola di Bari. La denominazione “de’ Figulis”, aggiunta al titolo fin dalle origini, è probabilmente dovuta al fatto che buona parte degli abitanti era anticamente dedita al mestiere del vasaio (“figulus”, vasaio); secondo lo storico locale Di Dario, sul finire del XVI secolo si poteva ancora osservare, fuori le mura, un edificio con la scritta “Officinae figulorum”. La Parrocchia è molto antica: infatti, in una pergamena del maggio 1247 conservata nell’Archivio Capitolare, si legge che Pier Delle Vigne permutava con il Vescovo di Caiazzo un terreno posseduto in Cesarano, ricevendone in cambio una terra posta nella città “supra plateam maiorem, non multum longe ab ecclesia Sancti Nicolay”. La sede dell'antica Parrocchia non era però quella attuale. Fino al 1647, la Chiesa era quella che oggi si chiama della Santissima Concezione, o Chiesa delle Monache, annessa al Monastero-Conservatorio istituito dal Vicario Generale della Diocesi, Don Giulio D'Ettorre, verso l'anno 1614-1615. Nell'adattare una serie di edifici per la nuova struttura, l'antico tempio venne a trovarsi nel mezzo delle ultime fabbriche divenendo, allorquando il Monastero adottò la regola della clausura, la Chiesa esclusiva di esso. Allora la Parrocchia fu trasferita nell'attuale edificio, che in precedenza era dedicato alla Madonna del Rosario e si chiamava Santa Maria di Portanza. È per questo motivo che, al termine dei lavori di rifacimento della facciata nel 1760, sul portale fu messa la seguente dedica: “Rosarum Regine divoque Nicolao Myrensi titolari. A. D. MDCCLX”. La Chiesa si presenta con una sobria facciata settecentesca in stile barocco, con un bel portale in pietra lavorata della fine XVII inizi XVIII secolo, con timpano appena accennato da cornici tondeggianti spezzate. L'interno, ad una sola navata, con cappelle laterali poco profonde, rispecchia lo stile essenziale della facciata. La navata è separata dal presbiterio da una balaustra di marmo lavorato, mentre in fondo all'abside l'altare maggiore si presenta in marmi policromi commessi del XVIII secolo, con dossale a due ripiani ed ai capi due volute, sovrastato da una edicola con al centro la Madonna. L'altare laterale di destra è anche in marmi policromi, con dossale a due ripiani, mentre l'altare laterale di sinistra è in muratura, dipinto con gli stessi motivi di quello di fronte. La copertura della zona presbiteriale è una volta a vela decorata, con al centro la colomba dello Spirito Santo, mentre quella della navata è a botte. Le cappelle laterali presentano altari minori e la prima a sinistra presenta un dipinto raffigurante la “Madonna con Bambino e Santi domenicani”. In controfacciata, l'ingresso è coperto da una volta a botte ribassata su cui si trova la cantoria. All'esterno, la Chiesa presenta un volume laterale destro destinato a sacrestìa; in alto, si nota l'ultimo piano del campanile. Sulla sinistra è presente la Cappella del Santissimo Rosario, eretta insieme alla Chiesa di Santa Maria in Portanza (ora San Nicola de’ Figulis) nel 1374. Il culto della Vergine del Rosario fu iniziato da San Domenico di Guzman e risale a tempi lontani. La festività fu istituita il 7 ottobre 1571, quando i cristiani si affidarono alla Vergine, invocandola con la recita del Santo Rosario, negli scontri con i Saraceni che culminarono nella vittoriosa battaglia di Lepanto (1572). Nacque così la festa della Beata Vergine della Vittoria, dall'anno successivo fissata alla prima domenica di ottobre. La Cappella ospitava questa antica Congregazione, il cui statuto fu approvato nel 1787 e oggi è il punto tradizionale di partenza della suggestiva “Processione del Cristo Morto” del Venerdì Santo.
Fonte: "caiazzo.gov.it"
Fonte immagine: "necrologie.repubblica.it"

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