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Chiesa di Santa Maria a Piazza

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Descrizione

La Chiesa di Santa Maria a Piazza fu il nucleo primordiale intorno a cui si sviluppò la vita sociale, economica, politica e religiosa della nascente comunità di Aversa, in un ambiente cosmopolita composto da bizantini e greci provenienti dalle terre sottoposte all’Impero romano d’Oriente, e gruppi consistenti di ebrei che daranno origine alle Giudecche in tutto il Meridione, divenendo veri e propri punti di riferimento non solo religioso, ma anche mercantile. Accanto ad essi, è da rilevare la presenza di arabi provenienti dalla Sicilia dominata dai musulmani e una colonia di mercanti amalfitani. Tradizionalmente ritenuta la più antica della città, antecedente anche all’attuale Cattedrale, sorse tra l’VIII e il IX secolo una Cappella (forse) votiva di cui è possibile ammirare la volta con insoliti simboli: una croce “cammata”, una sovrapposizione di due croci, una stella inscritta in una circonferenza, una losanga ed una croce semplice, che lo scrittore aversano Stelio Calabresi ha così interpretato: Gesù (1° simbolo), figlio del Padre (2° simbolo), ha creato (3° simbolo) la terra (4° simbolo) e il cielo (5° simbolo). La planimetria è abbastanza asimmetrica, a croce latina, con apertura verso Ovest. La facciata, anch’essa asimmetrica, è costituita da un rosone che illumina la navata centrale e da tre portali di forma ogivale. Sulla porta centrale poggia un architrave sormontato da un arco acuto, sul quale fa bella mostra un “Agnus Dei”, simbolo marmoreo. Oggi, l’interno della Chiesa si presenta nuovamente nella sobria e solenne veste romanico-gotica, in seguito ad un profondo restauro degli anni ‘60. L’antica piccolissima sagrestìa, sviluppata al termine della navata destra, in allineamento col presbiterio, probabilmente fu realizzata dopo la ricostruzione della metà del ‘300. Gli affreschi (di grande interesse, anche musicale) si datano fino ai primi del 1400. Altri affreschi di interesse sono nelle navate: “Dormitio Virginis”, attribuita al maestro di Giovanni Barrile, seconda metà del XIV secolo; “Madonna in trono col Bambino”, metà XIV secolo; “Crocifissione con Maria e San Michele” e “Crocifissione con Santi”, XIV secolo; “Adorazione dei Pastori”, di ambito fiorentino, fine 1400; “Madonna col Bambino e Santi”, di Francesco Cicino, fine ‘400. Nella zona absidale, sulla parete sinistra è una “Santa Lucia”, riconoscibile dagli occhi che porta in un’ampolla, occhi che nel martirio le furono strappati e che miracolosamente ricrebbero, firmata dal pittore del XV secolo Tommaso Cardillo di Aversa. Al centro dell’abside, un severo organo inglese del 1850 e in alto un “Cristo in croce”, scultura in legno dipinto dell’Ottocento. Sulla destra, un affresco quattrocentesco con San Leonardo, molto caro ai Normanni. Al centro dell’abside, si può ammirare l’interno della cupola con i suoi quattro pennacchi in tufo di supporto. Molte altre opere d’arte sono presenti fuori dal presbiterio e nelle campate, a dimostrazione dello splendore raggiunto dalla Chiesa soprattutto con gli Angioini.
Fonte: "aversaturismo.it"
Fonte immagine: "aversaturismo.it"

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