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Chiesa di San Simeone Profeta

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Descrizione

Le origini del culto di San Simeone in Marcianise e la data di erezione della Chiesa sono ad oggi sconosciute. La prima citazione del luogo di culto risale alla bolla di Senne (1113), documento che riporta la delimitazione della Diocesi di Caserta. Nei secoli successivi, è più volte citata (Rationes Decimarum) e, in qualche caso, descritta: aveva quattro altari laterali, tre dei quali abbattuti nel 1628, anno della radicale trasformazione dell'edificio, poi pesantemente modificato anche durante il XX secolo. Nella semplice facciata, delimitata da lesene e conclusa dal grande timpano, è aperto il portale in piperno, di forme classicheggianti riferibili ai primi anni del XVII secolo. Al di sopra è una sovrapporta, anch'essa con cornice in piperno, che inquadra un affresco con San Simeone. Sulla sinistra, a fianco del presbiterio, è il piccolo campanile, con guglia a cuspide. L'interno è navata unica, coperta da un cassettonato moderno; al centro è la tela con la “Presentazione di Gesù al Tempio”, probabilmente del XVIII secolo. Il presbiterio quadrato è coperto da una cupola emisferica, che presenta affreschi del XX secolo. La pala dell'altare maggiore, all'interno di una ricca cornice lignea dorata coeva, raffigura “San Simeone che riceve Gesù” ed è attribuita a Battistello Caracciolo e a suo figlio Pompeo (che la siglò col monogramma). Tre cappelle, inquadrate da arcate, si aprono sulla parete sinistra della navata; al di sopra, sono due tele settecentesche, “Crocefissione” e “Madonna col Bambino e i Santi Domenico e Filippo Neri”. La parete destra della navata, con lo stesso ritmo delle cappelle originarie, è aperta su un ulteriore vano rettangolare, ad uso di navata, realizzato nel XX secolo; al di sopra del cornicione che corre sopra le tre arcate, sono altre due tele settecentesche, “Tobia e l'Arcangelo Raffaele”, “Madonna col Bambino”. Altri elementi di interesse storico-artistico sono: la bellissima acquasantiera in marmo bianco con lo stelo a colonna tortile (forse medievale); la vasca rinascimentale finemente scolpita con decorazioni, uno stemma non identificato e “L’Annunciazione”; le statue settecentesche di Sant'Alfonso Maria de' Liguori e di San Domenico, in cartapesta e legno dipinto.
Fonte: "trionfo.altervista.org"
Fonte immagine: "beweb.chiesacattolica.it"

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