La Chiesa di San Sebastiano fu fondata all’inizio del XVI secolo, ma l’aspetto attuale risale al pieno XVIII secolo. Al suo interno si conserva un interessante ciclo di affreschi realizzati, nel primo decennio del Settecento, dal celebre Tommaso Giaquinto, raffiguranti numerose scene bibliche: “Concerto degli Angeli”, ”Storie di Mosè”, “Annuncio ai pastori” e “Cacciata dei mercanti”. Come accennato nel 1703, realizzò nella chiesa di San Sebastiano a Moiano il suo più importante ed esteso ciclo di affreschi. L’impianto iconografico, che segue il tema della salvezza e della redenzione, si apre con il Concerto degli angeli nella controfacciata e continua nella navata con gli Episodi della vita di Mosè e con i due episodi della Cacciata dei mercanti dal tempio e dell’Annunciazione ai pastori sull’arco trionfale. Rotili ha notato nelle storie del Vecchio e del Nuovo Testamento un rimando preciso alle Storie della vita di San Gregorio Armeno affrescate, tra il 1679 e il 1681, da L. Giordano in San Gregorio Armeno a Napoli. Il percorso continua nelle lunette del presbiterio con il Martirio di San Sebastiano e l’Uccisione di San Sebastiano, raffigurazioni di forte espressività dipinte con colori chiari e un intenso chiaroscuro che richiama la pittura di Mattia Preti; al contempo le solenni figure dei profeti Geremia, David, Giona e Giobbe, nei pennacchi, risaltano per la loro saldezza in contrasto con la vivacità delle storie nel presbiterio. La decorazione si conclude nella cupola in cui è rappresentata la Gloria celeste e opere di misericordia. Tra le scene collocate alla base raffiguranti le opere della carità si distingue, per intensità e verità poetica dello sfondo architettonico, quella dedicata all’opera di soccorso alle vittime del terremoto, ispirata probabilmente dal disastro sismico che aveva colpito la zona.
Fonte: "terresannite.org"
Fonte immagine: "camministorici.it"