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Chiesa di San Nicola

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Descrizione

La bella ed imponente Chiesa Parrocchiale di San Nicola di Bari sorge nella piazza principale del paese. Sebbene la struttura risalga al XVI secolo, probabilmente profondamente ristrutturata nel XVIII secolo, l'attuale fabbrica risale alla fine del XIX secolo, quando venne edificata su progetto dell'Ingegnere di Avellino Biancardi. Venne danneggiata dal terremoto del 1980 e riaperta al culto dei fedeli a distanza di ben venti anni. All'interno, le tre ampie navate, presentano sei archi. Nella parte superiore delle pareti dodici finestre convogliano la luce all'interno dell'edificio religioso. Si segnalano antiche statue di Santi e dipinti del XVIII secolo: "Sacra famiglia", "Cristo Morto", "La Pietà", "II Redentore con la Madonna e San Pietro". Nella Crociera a destra di chi entrava, si elevava l'altare della Madonna della Grazia, raffigurata su di un grosso quadro di tela di età remota (1798). Oltre la Crociera, in fondo alla prima navata, si trovava un Cappellone, dedicato al Patrono San Nicola di Bari, chiuso da una balaustra di ferro (1897). A sinistra di chi entra, si trova il battistero, o fonte battesimale, chiuso da un cancello in ferro con una altezza di oltre tre metri; un piedistallo in marmo sostiene la concava vasca circolare coperta da una piramide in legno con rivestimento in stoffa. Nel fondo della crociera centrale troviamo il maestoso Altare Maggiore, chiuso da una magnifica balaustra in marmo (1905); un cancello in ottone con l’effige del protettore chiude l’ingresso. Il soffitto della navata centrale, a forma di volta, porta dei dipinti (cinque quadri rettangolari) di A. Barchiesi. La Chiesa è affiancata da una maestosa torre campanaria risalente al 1754, quando venne buttato giù il vecchio campanile del 1500. Alto quasi 40 metri, in pietra scalpellata ricavata dal Monte Maroia, l’attuale campanile è opera della Congrega di San Sebastiano. Nel 1864, in sostituzione dell’orologio pubblico in cima alla torre, che suonava solo le ore, fu posto l’attuale orologio, con meccanismo automatico di pesi, che suona anche i quarti; vi resterà fino al 1970 quando verrà trasformato con meccanismo elettrico. Alla base della torre, l’epigrafe recita: "CAMPANARIAE HUIC TURRI E FUNDAMENTIS ECREGIE MUNIENDAE PRO PIIS EXCITADIS AD PIA CIVIB OPERA ET PIORU SUPTIB LOCOR AC PRAE PRIMIS S. SEBASTIANI ECCLAE M. JOSEPH NOT. DE FEO ECON. INITIA FA- CTA SUNT AERAE A CHR 1754".
Fonte: "irpinia.info – volturara-irpinia.it"
Fonte immagine: "notiziario-volturara.blogspot.it"

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