La prima chiesa dedicata a San Gabriele fu edificata nel 960 sulla collina di Monteoliveto, dieci anni dopo fu consacrata dall'arcivescovo di Benevento, Landulfo. Nel 1033 alla chiesa fu annesso un piccolo monastero abitato dai monaci Benedettini Cluniacensi; essi restarono nel monastero fino al 1201. Partiti i Cluniacensi, il monastero fu governato dagli abati commendatari che vi restarono fino al 1545. Nello stesso anno il vescovo di Sant'Agata dé Goti, Mons. Giovanni Guevara, concesse il monastero ai Monaci Benedettini Olivetani. La nuova comunità soggiornò sulla collina fino alla soppressione napoleonica. Nel 1606, durante dei lavori, poco sotto un altare furono trovati i resti mortali del Beato Agano, monaco Cluniacense creato abate nel 1108 da papa Pasquale II durante una sua visita a Monteoliveto. I monaci Olivetani, dopo il riconoscimento del corpo da parte dell'autorità ecclesiastica diocesana, collocarono il corpo del Beato sotto l'altare maggiore della chiesa. La chiesa (quella attuale è la terza) è a forma ellittica, a navata unica dotata di quattro altari laterali e un pregevole altare maggiore. In una delle due nicchie (quella sulla destra) una colonna di porfido rosso custodisce una reliquia di San Bartolomeo Apostolo. Il monastero, risalente al periodo olivetano, è a forma rettangolare con due chiostri. Nel suo interno sono custodite opere d'arte di notevole pregio. La facciata della chiesa e il poderoso campanile, costruito con grossi blocchi di tufo e di pietra viva recuperati da vecchie strutture preesistenti, sono orientati verso Airola, il monastero è invece orientato verso il monte Taburno.
Fonte: "prolocoairola.it"
Fonte immagine: "camministorici.it"