Accedi o Registrati
Pubblica gratis
  • Home
  • About us
    arrow_drop_down
    • Team
    • Privacy Policy
    • Terms
    • Contattaci
  • Come funziona
    arrow_drop_down
    • Come funziona
    • Come registrarsi
    • Per le aziende
    • Per le attrazioni
  • English
  • Italian
Pubblica gratis

Chiesa di San Carlo Borromeo

  • Descrizione
  • Avvia navigatore
  • Salva
  • Condividi
  • Segnala
Descrizione

La Chiesa di San Carlo Borromeo è ubicata ai margini settentrionali del Centro Direzionale di Napoli, in prossimità del Palazzo di Giustizia, e si pone come fondale scenografico di viale Terracini, la strada che incrocia l'asse principale (Asse Verde o viale della Costituzione). Progettata dall’Architetto e urbanista Pierluigi Spadolini, fu costruita tra il gennaio e l’ottobre 1990. Il suo più illustre visitatore fu il Papa Giovanni Paolo II, che la inaugurò l’11 novembre 1990 e ne benedì le campane, oggi collocate nella cuspide della Chiesa. Su proposta dell’allora Arcivescovo di Napoli, il Cardinale Michele Giordano (che ne fece anche ampliare il progetto originario), fu intitolata a San Carlo Borromeo, in onore al nome di battesimo di Giovanni Paolo II. La Chiesa, a pianta pressoché triangolare, ha un’unica aula centrale circondata da un ambulacro su cui si affacciano due cappelle, la sagrestìa ed alcune sale. La sua forma viene determinata da due pareti continue, uguali sia all’interno che all’esterno, scandite da una serie di elementi verticali rivestiti da una granella cementizia, ricavata dalle pietre di fiume, che dall’ingresso procedono verso la zona absidale, fino a congiungersi nell’altissima cuspide. Molte congetture vengono fatte sulla forma dell’edificio: una vela, due mani giunte, le ali di una farfalla. Qualcuno, nelle 72 nerbature, ha visto la rappresentazione di un’enorme biblioteca in pietra contenente i libri della Bibbia. In realtà, la Chiesa rappresenta una scala, i cui gradini sono i grandi lucernari a terrazzamento che danno luce al presbiterio; una forte simbologia in cui va letta tutta l’architettura del Centro Direzionale. Se il vicino ed enorme monumento “Uomo Vitruviano” richiama l’uomo nella sua perfettibilità, il tempio è l’invito alla sua mistica elevazione verso Dio. Questa singolare forma ha risolto anche uno dei principali problemi architettonici che si affrontano quando si costruisce una Chiesa tra i grattacieli: per tradizione, quello che dovrebbe essere l’edificio più alto e visibile spesso risulta apparire minuscolo, in confronto delle altissime costruzioni circostanti. L’interno, grazie alla facciata in ferro e vetro ed ai lucernari, risulta luminosissimo. Gli elementi architettonici verticali richiamano vagamente le nerbature delle cattedrali gotiche, conferendo alla Chiesa un forte senso di verticalità. Il soffitto è di legno. Sono qui custodite pregevoli opere in vetro dello scultore Mario Ceroli: l’altare, l’ambone, il battistero, il portacero pasquale, la lampada eucaristica, i candelieri processionali e quelli dell’altare e soprattutto la grande “Deposizione”, che campeggia in fondo al presbiterio. Essa comprende una croce alta 12 metri, costituita, come gli altri arredi, da vetri color verde smeraldo, sovrapposti a forma di spirale. Sul braccio sinistro della croce è appoggiata una scala, anch’essa in vetro, su cui si intravedono quattro sagome in plexiglass: il Cristo morto, Giuseppe d’Arimatea, Nicodemo ed un altro personaggio non bene identificato. Dalla croce sono ricavati il tabernacolo e la sede presidenziale. Nell’ambulacro a destra dell’altare si apre la Cappella della Parola di Dio, raro esempio, in Italia, di cappelle destinate a quest’uso, mentre nell’ambulacro di sinistra si apre la Cappella del Santissimo Sacramento, dove quotidianamente gruppi di laici celebrano l’ufficio divino. Degni di nota sono gli armadi della sagrestìa ed i confessionali, realizzati in legno di rovere su disegno dell’architetto Spadolini e le icone: “L’Annunciazione”, il “Natale”, la “Crocifissione”, la “Dormitio Mariae”, la “Mater Misericordiae”, le “Donne al sepolcro”, la “Fondazione di una Chiesa”, “San Carlo Borromeo”, moderne opere dell’iconografo napoletano Angelo Vaccarella. Alcune di queste icone sono visibili solo in alcuni tempi liturgici. La loro presenza, mutuate dalla Chiesa greco-ortodossa, e la particolare attenzione alla Parola, mutuata dalla Chiesa Riformata, sono espressione concreta del dialogo ecumenico post-conciliare.
Fonte: "chiesadinapoli.it"
Fonte immagine: "chiesadinapoli.it"

Ad
Galleria
Categoria
  • Chiese
Località
Avvia navigatore

Made with ❤ by Tabiliacom

person
Accedi

O connettiti con

Sign in with Google
Login with Facebook
personNon hai un account ?
lockPassword dimenticata ?
person
Crea account

I tuoi dati personali verranno utilizzati per supportare la tua esperienza in questo sito Web, per gestire l'accesso al tuo account e per altri scopi descritti nel nostro privacy policy.

O connettiti con

Sign in with Google
Login with Facebook
Già registrato ?

Carrello

  • Facebook
  • Twitter
  • WhatsApp
  • Telegram
  • Pinterest
  • LinkedIn
  • Tumblr
  • VKontakte
  • Mail
  • Copy link