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Chiesa di San Bartolomeo

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Descrizione

Il complesso di San Bartolomeo Apostolo, nel rione Pietraccetta, è composto da tre strutture architettonico religiose: la Chiesa, la Casa canonica (risalenti rispettivamente al XVII secolo ed al XVIII secolo) e il dismesso Convento degli olivetani (XVIII secolo). La parrocchia era costituita da quattro altari il maggiore dei quali era dedicato a San Bartolomeo e adornato da una pala raffigurante la Madonna della Sanità tra i santi Bartolomeo e Carlo Borromeo, attribuita a Luigi Rodriguez. A ottant’anni circa dalla sua edificazione, la nuova struttura crollò quasi completamente, tanto che le funzioni religiose dovettero svolgersi all’interno della sacrestia. Restaurata nel 1716, vide l’aggiunta una cappella laterale il cui altare fu dedicato a San Liborio. Interessata da nuovi crolli, la chiesa fu abbandonata definitivamente nel 1812. In quell’anno la parrocchia fu definitivamente spostata nella chiesa del dismesso convento degli Olivetani, allora nota come Chiesa di Santa Maria dei Miracoli e da quel momento dedicata a San Bartolomeo. Grazie alle opere d’arte che furono traslate dai monaci olivetani nella chiesa di Santa Maria dei Miracoli, l’attuale parrocchia di San Bartolomeo Apostolo ospita un patrimonio artistico di gran valore. Nell’anti-ingresso della chiesa campeggiano i monumenti funerari della famiglia Castaldo, tra cui spicca il busto marmoreo di Giovan Battista Castaldo, opera di Leone Leoni. È presente, inoltre, un ritratto commemorativo del figliastro di costui. Tra le opere principali conservate nell’interno è da menzionare l’antica effigie della Madonna della Cappella dei tre pigni di Montalbino (attualmente collocata al di sopra dell’organo). Notevole è una Madonna dei miracoli con i Santi Giovanni Battista e Andrea opera del 1557 del pittore senese Marco Pino. Il quadro propone l’immagine della Madonna venerata dai santi Giovanni e Andrea, raffigurati in basso, con i tipici attributi iconografici della croce astile e della croce decussata (detta anche croce di Sant’Andrea). Giovanni Battista rivolge lo sguardo verso l’esterno, indicando con la mano destra la Vergine per invitare i fedeli ad adorare la sua immagine. Interessante è anche un’Annunciazione, una scultura databile al XV-XVI secolo. Le immagini della Madonna e dell’Angelo sono inserite all’interno del leggio marmoreo, ciò ne ha permesso la conservazione fino ad oggi. La Madonna ha le braccia incrociate sul petto ed è posta di tre quarti. È attribuita al Cinquecento anche la statua in marmo di una Madonna con bambino conservata in un altare laterale. L’altare maggiore è decorato con una finta decorazione marmorea realizzata con la tecnica della scagliola.
Fonte: "viveresalerno.it"
Fonte immagine: "diocesinocerasarno.it"

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