La Chiesa di Santa Maria dell'Egiziaca a Pizzofalcone fu fondata nel 1639 dalle Monache Agostiniane del Monastero dell'Egiziaca a Forcella, desiderose di un ritiro in cui la clausura fosse osservata in maniera più austera. Il complesso fu rinnovato a partire dal 1661 su progetto di Cosimo Fanzago, i lavori terminarono solo nel 1716 sotto la direzione di Arcangelo Guglielmelli. Peculiare è la facciata, che si presenta con un portico di accesso quasi del tutto tompagnato, sviluppato sui quattro lati a Est e ad Ovest lungo la chiusura dell'omonima via e che si incurva al centro. Oggi, la Chiesa è impostata su uno schema ottagono assieme ad ambienti conventuali edificati seguendo un chiaro progetto simmetrico col corpo di fabbrica. All'interno, sull'altare maggiore in marmi policromi, opera di Giuseppe Bastelli (1738), si trova la tela “La Madonna con Bambino e i Santi Agostino e Maria Egiziaca”, di Onofrio Palumbo (XVII secolo); i dipinti nei cappelloni, “Vergine coi Santi” a sinistra, “La Sacra Famiglia ed i Santi” a destra (1661-1728), son opera del De Matteis. Il pavimento maiolicato, messo in opera nella seconda tappa dei lavori diretti dal Guglielmelli, va datato dopo il 1717, e tra le sculture lignee si ricorda: “L'Angelo Custode” nella prima abside a destra, assieme alla Santa Cristina e San Giovanni il Battista di Nicola Fumo. Sempre a Nicola Fumo è attribuita la scultura in legno nella seconda absidiola a destra, su una base di nuvole ritraente “L'Immacolata Concezione”. La cantoria è un trionfo di medaglioni e di fiori e di frutti e di fregi con ovuli e foglie stilizzate, alloggiata nello spessore dell'abside d'ingresso, realizzata in legno verniciato ed indorato; presenta un parapetto mistilineo e due mensoloni di sostegno, ed è ricca di motivi ornamentali. Da attribuire, con poca certezza, alla bottega del Ghetti le due acquasantiere in marmo bardiglio poste ai lati dell'ingresso sui primi piloni.
Fonte: "storiacity.it"
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