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Chiesa dell'Annunziata

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Descrizione

Incerta è l'origine di questa Chiesa, ma è sicuramente antichissima (XIV secolo) e subì le vicende dell'antica città nel 1465, essendo la “Major Ecclesia”, quando la sede episcopale fu definitivamente trasferita nella Chiesa di Santa Maria della Grazie a Massa Centro, dove rimase fino alla soppressione definitiva della Diocesi lubrense nel 1801. Successivamente, la Chiesa rimase in abbandono ma fu poi rifatta, dopo oltre un secolo, da Marco Cangiano e col concorso della popolazione. La forma attuale risale al Settecento, la volta fu sostituita all'antico soffitto. L'epigrafe sopra la porta d'ingresso, all'esterno, reca la data della Consacrazione, fatta da Monsignor Pisani: “26.8.1749”. La pianta della Chiesa si presenta ad una sola navata, con abside. Molto bello l’altare maggiore, di fine lavoro del ‘600, in marmi policromi assai preziosi; i capi altari sono sorretti da due angioletti di marmo, mentre al centro del paliotto, in fine rilievo, campeggia l'effige dell'Annunziata. Al centro della tribuna è la bellissima tela cinquecentesca raffigurante la “Madonna della Mercede”. Essa ha il capo cinto di una preziosa ed antica corona argentea; ai lati sono Mosé ed Elia, mentre l'Eterno Padre è tra l'Arcangelo Gabriele e l'Annunziata, cinta da dodici argentee stelle, un poco più in basso. Il quadro fu rimosso dalla Badessa Maria Cristina Romano nel 1749, quando terminarono i lavori di rifacimento della Chiesa e vi sostituì un'altra tela, tuttora esistente. Vi sono due cappelle per ciascun lato. La prima, a sinistra, è della Madonna del Rosario, di fondazione dei Confratelli del Rosario, XVI secolo; l'effige della tela rappresenta la “Madonna”, alla quale pende dal collo una collana d'oro e sul capo ha una corona argentea molto antica. Segue la cappella di tutti i Santi, dopo l'arco, fondata da Marco Cangiano nel 1582. Bellissimo il quadro di Andrea da Salerno, “La Madonna ed il Bambino”. I fratelli del fondatore posero una epigrafe sul sepolcro nel 1598. La cappella passò in patronato dei Persico ed un canonico di quella famiglia sostituì l'antico quadro con un altro più piccolo, “San Giuseppe col Bambino”. La terza cappella è di Sant’Anna, prima dedicata a San Giovanni Evangelista. Sull'altare sono esposti busti reliquiari e bracci di legno dorato, contenenti le reliquie dei Santi Martiri, qui trasferiti dalla cappella di San Giovanni Evangelista, appartenente alla Chiesa antica e di patronato dei Corleoni. L'altare dei 1588 era sotto il vocabolo dell'Assunta, poi passò sotto il titolo di San Giovanni, trasferito poi alla nuova cappella dopo il rifacimento del tempio. L'ultima cappella, da questa banda, adiacente alla porta della Chiesa, era la citata cappella dell'Assunzione, ribattezzata col nome di Santa Maria delle Grazie nel 1700. L'altare, dal lato della parete sinistra, fu di patronato degli eredi Amitrano; rifatta dal medico Francesco Antonio Amitrano, nel 1645, fu consacrata allo Spirito Santo. Il quadro rappresenta il “Paracleto con la Madonna”, tra gli Apostoli e la discesa dello Spirito Santo; sotto, lo stemma degli Amitrano ed il nome del fondatore. Segue la cappella di Prospero Turbolo, che la fondò per conto dei Pio Monte e la dedicò a San Matteo. Rifatta la Chiesa, fu eretto l'altare con tela della “Addolorata tra San Matteo e San Giuseppe”. Segue la seicentesca cappella del Crocifisso. La fondatrice e Suora Antonia De Marino vi fece collocare un Crocifisso ligneo, che prima era nell'abside. Passato in patronato della famiglia Noce, sul sepolcro reca lo stemma gentilizio dei Noce e l'epigrafe in forma di distico. Presso l'arco maggiore è la cappella dell'Immacolata, con bella statua lignea, restaurata nel 1700. Esiste anche un piccolo museo diocesano, ricco di vestimenti sacri, allocato nell'annesso Conservatorio, oggi Convento dei Frati Minimi di San Francesco di Paola.
Fonte: "massalubrense.it"
Fonte immagine: "fotoeweb.it"

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