II problema dell'origine della Cattedrale è connesso con quello dell'origine stessa della cattedra episcopale conzana. Non si hanno notizie di un Vescovo precedente al Pelagio del 743, ma nulla esclude che Compsa, come del resto Aeclanum, abbia avuto un Vescovo sin da età romana. È probabile che la Cattedrale sia sempre stata nei pressi del lato corto occidentale del Foro, dove gli scavi hanno evidenziato elementi riferibili a una sua fase bassomedievale. Di certo la Cattedrale fu distrutta dal terremoto del 990 e nel 1120 essa risultava ancora non ricostruita, al punto che, per reperire fondi, il Papa Callisto II provvide ad emanare una Bolla con cui si concedeva la remissione dei peccati a coloro che, confessati, vi fossero sepolti; due anni dopo la Cattedrale fu riconsacrata alla Vergine Assunta. Nella Cattedrale il terremoto del 1694 lasciò in piedi solo il coro, l’altare maggiore con il sepolcro di Sant'Erberto, Arcivescovo e protettore della città, e alcune cappelle. Nel 1736 fu ricostruita nelle forme in parte ancora oggi superstiti. Nuovi lavori interessarono il tempio nel 1818 e nel 1850, quando furono collocati al suo interno il pulpito, l'organo nuovo, decorato il soffitto della navata centrale e realizzati il pavimento e gli altari di marmo. La Cattedrale si componeva di una navata centrale e due laterali che si chiudevano con l’abside semicircolare. La navata centrale era scandita ai lati da una serie di arcate a tutto sesto impostate su grossi pilastri quadrati. Nell'abside in fondo a quest'ultima, un coro ligneo si sviluppava dietro il sarcofago in pietra (attualmente conservato nella Concattedrale di Conza nuova) contenente le spoglie di Sant'Erberto. La cripta era composta da un atrio e da un ambiente più vasto, in cui, tra due colonne di granito rosso d'Egitto, era l'altare inferiore. I crolli del novembre 1980 hanno riportato alla luce strutture del XII secolo, un livello precedente di pavimentazione e il sistema delle “terresante” sotto la navata centrale. Ulteriori scavi condotti nella Cattedrale hanno restituito due piccoli affreschi riconducibili al XIII secolo, ed un bassorilievo rappresentante un “felino”, probabilmente posto su di una tomba gentilizia.
Fonte: "prolococompsa.it"
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