La Catacombe di San Severo risalgono al V secolo d.C. e furono scoperte da Gennaro Aspreno Galante nel 1867. Delle Catacombe originali, oggi resta una stanzetta quasi quadrata, cavata tutta nel tufo. Nel corso dei secoli ha subìto vari rimaneggiamenti, fino alla demolizione di un lato per la costruzione di una casa canonica. Gli arcosoli (dal latino “arcosolium”, cioè sepolcro arcato) ancora visibili sono tre, di cui due parzialmente integri, mentre il terzo è quasi completamente indecifrabile. L'arcosolio di fronte all'ingresso presenta resti dell'affresco, che raffigura San Protasio su un campo verde scuro. Alcune copie disegnate e conservate hanno permesso di individuare la parte mancante, in cui c'è Galante che legge l'effige del Martire Gervasio: si tratta delle più antiche immagini dei martiri milanesi, risalenti al V secolo e perfino anteriori ai mosaici degli stessi personaggi nella basilica milanese di San Satiro. Nell'arcosolio a sinistra è raffigurata una croce gemmata con due santi, di cui il più giovane potrebbe essere Sant'Ambrogio, mentre l'altro più anziano San Severo: i due santi si conobbero nel 391 e la loro amicizia è confermata dal loro rapporto epistolare. La parte esterna dell'arcosolio è decorata con motivi floreali e uccelli, e la figura sull'angolo esterno superstite è indicata come “Sanctus Evtyches”. Nell'arcosolio centrale sono visibili cinque figure: al centro, un giovinetto che regge nella mano sinistra un codice aperto, ai suoi lati quattro santi, di cui i due che si trovano accanto sono gli Apostoli Pietro e Paolo. Gli altri due si ipotizza che siano i vescovi Gennaro e Severo.
Fonte: "catacombedinapoli.it"
Fonte immagine: "vesuviolive.it"