Il Castello sorge vicino alla Parrocchiale di San Giorgio. La sua costruzione risale al 1337 ed è opera della famiglia Durazzo, ramo collaterale di quella Angioina. Le vicende storiche succedutesi fino ad oggi hanno causato una tale metamorfosi della struttura che diventa arduo rintracciarne i resti trecenteschi: attualmente (2017), il Castello si presenta come un enorme caseggiato. Nel 1420, qui si insediò la famiglia Capece-Bozzuto, che trasformò l’edificio da maniero in abitazione. Con il passare del tempo, il fossato è stato colmato, dando spazio ad alcune costruzioni che sono state addossate lungo il perimetro delle vecchie mura. Solo nella metà del Settecento, grazie al proprietario dell’epoca, il Duca di Venosa Gaetano Caracciolo del Sole, il Castello ha conosciuto lo sfarzo e lo splendore tipici delle residenze aristocratiche napoletane. Si pensa fosse una delle dimore preferite dalla Regina Giovanna, che la utilizzava per le sue parate di caccia; si narra che una volta, tra i boschi di Afragola, a fianco della Regina ci fosse anche il poeta Boccaccio. Nel 1823 fu realizzata, grazie ai tre governatori Castaldo, Alfieri e Ciaramella, eletti dal Consiglio Comunale, la cappella della Vergine Addolorata, sul cui ingresso è esistita l’ultima torre dell’antico Castello. In quel periodo, il complesso presentava un vasto giardino interno, con una bella edicola votiva raffigurante la “Vergine Addolorata” che protegge sei religiose ai suoi piedi. Nel 1892, il piccolo tempietto è stato distrutto, insieme all’ultima torre del Castello, da un terribile fulmine. Dalla fine dell’Ottocento, l’edificio è gestito dalle Suore Compassioniste Serve di Maria. Nel corso del XX secolo, il Castello Angioino ha subìto ulteriori modifiche, con alterazioni strutturali e abbattimento di quel poco che restava del vecchio maniero. Oggi (2017), la struttura si sviluppa su pianta quadrata, munita di torrioni angolari, merli e feritoie, con all’interno una fontana e vari giardini. Inoltre, ospita una scuola dell'infanzia e primaria paritaria, denominata “Addolorata”, ed il centro di accoglienza diurno “Il Bruco”, semiconvitto per ragazzi in difficoltà gestito da una cooperativa sociale.
Fonte: "lookaroundafragola.wordpress.com"
Fonte immagine: "panoramio.com"