Il documento del Consiglio di Castiglia, al tempo di Filippo IV di Spagna e di Napoli, descrive Ariano, città di grande importanza per il Regno di Napoli, con piazza d'armi e con un antico Castello di non facile espugnazione, munito di torri di avvistamento, fossati a secco, mura e fortini, il quale non serve soltanto da difesa a quella provincia, ma soprattutto è il baluardo del Regno, allorquando fosse minacciato dalle armi nemiche. Il Castello, edificato in una posizione strategica e di difficile accesso, circondato da barriere naturali, scoscendimenti e dirupi, domina le valli dell'Ufita, del Miscano e del Cervaro, e, dalla sommità, le vedette spaziavano nel vasto giro dell'orizzonte, da un lato verso i territori beneventani e di Montefusco, dall'altro verso la piana di Camporeale e le gole pugliesi. Non solo l'asprezza del luogo e la robustezza delle solide mura lo resero impenetrabile, quanto la intricata rete di vie sotterranee, che scorreva al di là delle mura (Madonna di Loreto, Guardia e Pasteni). E la storia dei lunghi assedi ne dà atto; lo stesso Re Ruggiero, nel 1139 assediò la città, ma ben presto si convinse che il “castrum” era imprendibile, tolse l'assedio e l'ira lo indusse a devastare tutto ciò che incontrava durante la ritirata, anche se nel 1140 entrerà in Ariano come possessore.
Fonte: "comune.ariano-irpino.av.it"
Fonte foto: "rurality.it"