Il Castello venne costruito nel XII secolo per volere dei Conti Sanframondo in una posizione strategica fra i monti Acero e Gioia ed in una postazione elevata rispetto al corso del fiume Titerno. Tra il XV e il XVI secolo i Monsorio sottoposero l'edificio ad una importante ristrutturazione che gli conferì l'attuale aspetto. I Monsorio restaurarono l'edificio prendendo spunto da Castel Nuovo a Napoli come si evince dalla planimetria, dal prospetto principale e dall'impostazione del cortile interno. Il Castello è a pianta trapezoidale con agli angoli tre delle quattro torri cilindriche originarie, una delle quali (quella che guardava verso la Collegiata di Santa Maria Assunta) è crollata nei secoli scorsi probabilmente a causa di uno dei tanti terremoti che si sono avvertiti nella zona. Una leggenda popolare tramanda che nella cappella del castello si trovava un gran quadro raffigurante Santa Barbara che, dopo le pie funzioni religiose, si faceva baciare dal condannato. Costui nell’accostarsi al quadro, poneva a sua insaputa i piedi su di una botola, nascosta nel pavimento, esistente tutt’oggi, che si apriva e inghiottiva, irreparabilmente, il povero carcerato: il famigerato “trabocchetto”.
Fonte: "comune.faicchio.bn.it"
Fonte immagine: "napolike.it"