Le origini di Monteforte sono anteriori alla storia del castello, da cui la città prende il nome. In un antico manoscritto che parla del passaggio di Annibale sulla via Appia, durante il quale preparerà la storica trappola ai Romani, si legge: «...strata nemoris Montis Fortis prope cimiterium usque ad Atripaldi per viam qua itur Guardia Lombardorum Per frontem S. Luciae usque ad pontem Nusho usque Guardiam et a Guardia per viam S. Leonardi usque Ufi dium...» ossia: «... la strada per i boschi di Monteforte, presso il cimitero, in direzione di Atripalda, verso Guardia dei Lombardi, di fronte Santa Lucia e passando per Nusco, per la via che da S.Leonardi va verso l’Ufi ta...» Il castello di Monteforte Irpino fu, con molta probabilità, edificato dai Longobardi su un preesistente antico castrum romano, nel VIII secolo d.C., per controllare la pianura nolana e bloccare la strada alle incursioni nemiche. Il fortilizio fu citato per la prima volta in un atto di donazione del 1102 fatto dal signore di Monteforte, Riccardo Raone, della stirpe dei Normanni. Ricerche storico – archeologiche, effettuate sui restanti ruderi, hanno confermato che della struttura si avrebbero tracce sin dall’891, dunque in piena dominazione Longobarda. Con lo “Statutus de reparacione castrorum” del 1231, Federico II ordinò la ristrutturazione di alcuni castelli e di abbattere quelli che non avevano alcuna importanza strategica e Monteforte rientrò in quelli che dovevano essere ristrutturati . Nel periodo angioino la roccaforte appartenne ai principi di Monteforte. Secondo storici locali vi dimorò quel Guido che il 25 maggio 1270 nella Chiesa del Gesù di Viterbo assassinò Enrico di Cornovaglia, figlio del re Riccardo d’Inghilterra, per vendicare il padre e il fratello morti nella battaglia di Evesham. Il castello venne ristrutturato, per fungere sia da fortezza sia da residenza estiva di Carlo I d’Angiò. Nel corso del secolo XV il castello, non più adatto alle esigenze difensive perse la sua importanza e fu progressivamente abbandonato. Il castello era costituito da una parte centrale e da una cinta muraria concentrica; aveva una torre principale ed altre tre più piccole poste nella parte più facilmente attaccabile. Della fortezza rimangono parte delle mura perimetrali in pietra, una torre a pianta circolare e un camino. La struttura è caratterizzata dalla mancanza di fondazioni, poggiandosi interamente sui numerosi banchi di pietra. La leggenda narrava che in esso vi fosse sepolto un immenso tesoro e ciò ne spiegherebbe in parte la distruzione.
Fonte: "parcopartenio.it"
Fonte immagine: "avellino.zon.it"