Castelnuvo Cilento prende il nome dall'antico castello che sorge nella parte più alta del paese. Nel Periodo della dominazione longobarda il castello, insieme a quelli di castellammare della Bruca, e di Novi Velia, costituì un grande sbarramento alle vie di comunicazione che, a quell'epoca attraversarono la regione. Questo peculiare sistema difensivo, all'interno del quale in virtù della posizione strategica assunta dalle singole fortificazioni era possibile stabilire segnalazioni visive, garantì una validissima protezione delle zone limitrofe. La sua costruzione nella versione a noi pervenuta risale al 1269 e viene attribuita a Guido D'Alemagna, cavaliere francese al seguitò di Carlo D'Angio che ottenne proprio in quell'anno il feudo di Castelnuovo. Dopo la sua morte restò nelle mani dei suoi successori fino al 1496 anno in cui Ferrante II D'Aragona fece confiscare il feudo di Castelnuovo che passò ai Carafeschi. Nel 1724 il feudo pervenne alla famiglia dei marchesi Talamo-Atenolfi che tuttora ne sono i proprietari. La struttura del castello, con l'arco abbassato e le pietre disposte a taglio e a filari, è una struttura normanna. Ci troviamo di fronte ad un'architettura militare di difesa e se osserviamo la torre, possiamo comprendere che doveva servire come ultimo baluardo difensivo quando le altre parti del castello fossero cadute in mano dei nemici ed è molto indicativo che l'ingresso della torre non è a pian terreno, ma è elevato. Secondo una leggenda, il castello di Castelnuovo era collegato con il castello di Velia e con altri castelli della zona attraverso dei cunicoli sotterranei.
Fonte: "comune.castelnuovocilento.sa.it"
Fonte immagine: "giornaledelcilento.it"