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Casertavecchia

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Descrizione

Casertavecchia, magnifico gioiello dichiarato Monumento Nazionale per le sue caratteristiche artistiche e per la sua storia, sorge alle pendici dei monti Tifatini ad una altitudine di 401 metri, è facilmente raggiungibile e dista dalla Reggia di Caserta circa 10 chilometri in direzione Nord-Est. Spopolatasi fin dal XVI secolo, “Casa Hirta” - poi Caserta ed oggi Casertavecchia - ha conservato l’aspetto di un borgo medioevale, stretto intorno alla piazza del Vescovado sulla quale domina la Cattedrale, insigne esempio d’architettura composita arabo-normanna. Sovrastano il borgo le rovine dell’antico Castello, con il mastio ancora intatto. Casertavecchia è la denominazione che assunse la città medioevale - costituita dai borghi Casertavecchia, Sommana, Pozzovetere e Casola - quando si consolidò, ad inizio del 1800, la nuova città sorta nel piano intorno alla Reggia ed al Villaggio Torre, dove negli ultimi secoli avevano risieduto i conti di Caserta. Nell’VIII secolo fu una rocca dei Longobardi, mentre nell’anno 879 fu data a Pandolfo di Capua, che ne fu il primo Conte. Nel secolo successivo, gli abitanti della pianura, sotto la minaccia dei saraceni, cercarono la protezione dell’irta rocca, con conseguente sviluppo della popolazione e della vita urbana e, dopo la distruzione delle cittadine di Suessola e di Calatia, anche la sede vescovile si trasferì a Casa Hirta. Nel 1062 fu occupata da Riccardo I, Conte di Aversa, e divenne normanna. La Cattedrale è la forte testimonianza di questo periodo. Passò quindi agli Svevi e il Conte di Caserta, Riccardo Di Lauro, fu consigliere e fiduciario di Federico II. La città fu quindi angioina e poi aragonese (1442); dominazione, quest’ultima, che segnò l’inizio della decadenza della città. Il Conte Giulio Antonio Acquaviva, nel XVI secolo trasferì la residenza comitale nel piano, nel Villaggio Torre (l'attuale Caserta), dove fu trasferita anche la residenza episcopale ai primi del XVII secolo. La costruzione della Reggia di Caserta, iniziata nel 1752 per volontà di Carlo III di Borbone, e l’abbandono nel 1842 della stessa Cattedrale, trasformata in Parrocchia, suggellò la decadenza della vecchia Caserta. Durante la battaglia del Volturno (1 e 2 ottobre 1860), fu occupata dai borbonici, che furono poi respinti dai garibaldini.
Fonte: "casertamusica.com"
Fonte immagine: "sites.google.com/sentieritifatini -flickr.com"

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