Casa di Casca Longus, portata in luce a più riprese tra il 1912 e il 1927, si compone di due precedenti unità abitative, collegate tramite i rispettivi giardini. Nota anche come “Casa dei Quadretti teatrali”, per i soggetti raffigurati negli affreschi dell’atrio e ispirati alle opere di Euripide e di Menandro, la casa deve la sua fama e la sua denominazione più ricorrente al rinvenimento di tre sostegni marmorei a zampa leonina, destinati alla mensa che solitamente decorava un lato dell’impluvium. I sostegni recano inciso sulla sommità piana il nome del loro proprietario, P. Casca Long(us), rivelando così l’appartenenza ai beni confiscati a P. Servilius Casca Longus, uno dei principali artefici della congiura contro Cesare nel 44 a.C. e bersaglio della persecuzione organizzata da Ottaviano contro tutti gli autori del cesaricidio. Le suppellettili della sua casa vennero disperse nelle vendite all’incanto e, attraverso successivi passaggi di proprietà, giunsero decenni dopo tra gli arredi del ricco proprietario di questa casa, attento collezionista di oggetti di pregio.
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