Le prime notizie dell’esistenza della Cappella di San Vito risalgono al XVI secolo. Documenti dell’Archivio Storico riportano la notizia che essa fu edificata ad opera di due famiglie locali: Urzino e Schiavo. La struttura architettonica è in pietra piroclastica: il recente restauro ha evidenziato, nelle strutture portanti, l’impiego di pietrisco vesuviano, misto a calce e lapillo. Attualmente (2017), l’unico elemento in pietra di tufo è il raffinato timpano ricurvo. La facciata si presenta piatta e priva di ripartizioni. Il prospetto è caratterizzato marginalmente da due lesene pensili, che sostengono la cornice aggettante del timpano ricurvo su riseghe. Centralmente, una grande finestra trilobata si apre appena sopra l’ingresso. L’unico avanzo decorativo rococò, discretamente conservato della facciata, è il coronamento del piccolo campanile a vela. Un portone di castagno, della fine del XVIII secolo, introduce nel sacro edificio. La Cappella presenta una struttura planimetrica quadrangolare che ingloba un ambiente centrale a pianta ellittica. L’ingresso e l’altare maggiore sono disposti lungo l’asse principale dell’ellisse, mentre la porta del coretto e della sacrestìa occupano gli estremi dell’asse minore. Le lesene in stucco coronate da capitelli fogliati ripartiscono l’intero spazio parietale, alternando a quattro nicchie tre finestre ansate. Al di sopra della piccola trabeazione in stucco, che gira lungo tutto il perimetro, s’innalza la calotta di copertura, decorata da fasce radiali che terminano in una piccola ellisse centrale, in stucco a rilievo. I colori che ricoprono l’interno sono il bianco insieme al travertino scuro, utilizzato per le parti aggettanti e il giallo Napoli, impiegato per quelle piane. La copertura del tempio è a calotta ellittica che in positivo conferisce, al corpo centrale esterno, una peculiarità architettonica arabeggiante, tipica delle case estradossate vesuviane. L’ambiente di sinistra è invece coperto da una volta a botte che segue l’andamento trapezoidale del perimetro. Oltre ai capitelli fogliati in stucco terminanti, nella parte sottostante, in tre foglie di quercia, notevoli sono le cornici vegetali delle tre finestre trilobate interne e il grande cartiglio fogliato a volute, che sovrasta la cornice in stucco dell’unico altare (stile neoclassico). Al centro di questo, in stucco dipinto, è incassato il tabernacolo dei primissimi anni del XIX secolo, in legno dorato e dipinto a finto marmo. Delle due acquasantiere in marmo bianco di Carrara a forma di conchiglia, posizionate sulle prime due lesene d’ingresso, solo una è quella originale della fine del XVIII secolo. I pavimenti della Cappella, della sacrestìa e del coretto si presentano a cardamone, in mattonelle di cotto campano. L’alzata in pietra lavica del presbiterio, proveniente dalla cava Fiengo di Ercolano, rispecchia fedelmente quella in battuto di calce e lapillo del XVIII secolo. Infine, anticipa il presbiterio una grande “riggiola” napoletana (40×40) sulla quale è impresso lo stemma coronato con i simboli del Martire Vito e sotto è riportata la scritta: “D.O.M./Instaurata fuit/A.D. MMXIII”.
Fonte: "chieseitaliane.it"
Fonte immagine: "necrologie.repubblica.it"