Sull'antica Caserta, là dove s'incrociano le strade provenienti da Caserta e da Casola, Pozzovetere e Sommana, la piccola Cappella di San Rocco accoglie con semplicità i visitatori, che quasi sempre la degnano solo di uno sguardo distratto. Essa è lì da almeno 400 anni, come testimonia la piccola lapide posta alla sinistra dell'ingresso: “Deo optimo maximo siste gradum lector scanders super aethera corde dic repetens o Roce Sebaste Maria calete 1635” (Fermati o tu che leggi innalzandoti col cuore sopra l'etere, di' ripetendo spesso: Rocco, Sebastiano o Maria, vi salutano 1635). La Cappella custodisce gelosamente il culto che i casertani del Monte hanno per il Santo, che nel XIV secolo percorse l'Italia curando e soccorrendo quanti venivano colpiti dall'epidemia di peste, che allora imperversava un po' dappertutto. Fu voluta dagli antichi casertani proprio per impetrare da San Rocco la sua protezione ed edificata lì, con la sua caratteristica struttura esterna ad un solo portico, proprio perché fosse a guardia del borgo e dei suoi abitanti. Sembra di vederli, il 16 di agosto, i Confratelli del Santissimo Sacramento e del Monte dei Morti, col Capitolo della Cattedrale, il Vescovo, il Governatore con i Cavalieri e le loro gentildonne, gli armigeri con i loro stendardi ed i popolani del borgo formare una lunga processione e recarsi alla Cappella per ringraziare il Santo per la sua protezione, invocarne la benevolenza ed invocarne l'intercessione di essere costantemente preservati dal flagello della peste, così spaventosa e desolante. E ancora si rivedono, nell'ottava di Pasqua, la processione, le preghiere, le invocazioni ripetute con uguale intensità, mentre i ringraziamenti dei devoti per la costante salvaguardia ricevuta dal Santo si concretizzano con un affresco sopra la porta, o con quello sull'altare, o con quelli alle pareti ed alla volta. Ora candelabri dorati, ora scanni ed inginocchiatoi, quell'anno l'altare in muratura in sostituzione di quello in legno, l'altro anno quello in marmo, abbelliscono sempre più la Cappella, a maggior gloria ed onore al Santo. Oggi (2017), dell'antico splendore rimane poco. Non così il culto degli abitanti del vecchio quartiere montano per il loro Santo protettore, che ancora oggi li vede, il 16 di agosto, proni ai suoi piedi, con una Santa Messa in cui si invita tutti all'imitazione di San Rocco nella sua dedizione agli ammalati, ai sofferenti. Ed intanto gli affreschi del XVII-XVIII secolo deteriorati, non curati, qualche ragnatela sfuggita all'attenzione delle devote che hanno fatto pulizia, quell'impossibile cagnaccio di terracotta messo accanto alla statua di San Rocco che ha più piaghe di quanto il Signore inflisse al Santo, la fresca aura dell'ora mattutina, tutto contribuisce a far sognare tempi e spazi ormai quasi inimmaginabili.
Fonte: "casertamusica.com"
Fonte immagine: "brundarte.it - viaggiart.com"