Il Castello di Calitri, prima del terremoto del 1694 che lo distrusse completamente, facendolo rovinare sulle case sottostanti, era un’imponente costruzione con quattro grosse torri angolari, contrafforti ed altre opere di fortificazione. Il forte era posto sul versante Sud-Est di una delle colline che dominavano le valli dell’Ofanto e del Cortino e con la facciata Nord, articolata in due massicce cortine murarie, costruita sul costone di arenarie di oltre settanta metri d’altezza. Non fu più ricostruito; le pietre e i materiali dei crolli furono riutilizzati in nuove costruzioni, trasformando l’intera area in un Borgo popolare densamente abitato. Sulle rovine dell’antica costruzione si edificarono abitazioni, strade ed altre infrastrutture che ne inglobavano le parti residue, sicché il maniero visse solo nella toponomastica fino al disastroso terremoto del 1980, quando l’intera zona, abbandonata dagli abitanti, è diventata di proprietà comunale. Nei primi anni del 1990 cominciano i lavori di restauro, con interventi di salvataggio e ancoraggio del muraglione Nord del terrapieno ai piedi del “castrum” (lì dove sorgeva il giardino con la cappella ed il pozzo, il quale attingeva l'acqua dall'enorme cisterna); proseguono poi a singhiozzo sul lato Nord-Ovest, ed ancora per la creazione del Museo della Ceramica. I lavori per l'ampliamento ed esecuzione del progetto di recupero a nuova destinazione d'uso del Borgo sono stati ripresi nel 2005 e parzialmente terminati nel 2008.
Fonte: "comunecalitri.gov.it"
Fonte immagine: "calitritradizioni.it"