La Bocca del Dragone, formatasi a seguito del terremoto del 5 dicembre 1456, è un inghiottitoio che assorbe circa 900 litri di acqua al secondo in condizioni normali. Punto d'inizio di una complessa rete idrografica sotterranea, le acque della Piana defluiscono qua fino a perdersi negli oscuri meandri calcarei della montagna. La circolazione idrica sotterranea del bacino si esplica a due differenti livelli attraverso una falda profonda di base, situata nei calcari fratturati del massiccio carbonatico dei Monti Terminio e Tuoro ad una profondità di circa 140-190 metri. Le prime notizie bibliografiche sulla questione di una bonifica risalgono agli inizi del 1700, ma i primi lavori vengono fatti nel 1785, con opere di muratura nei dintorni della Bocca; comunque, una vera e propria sistemazione si ebbe solo dopo il 1911. L'acqua del Dragone, al termine del suo itinerario sotterraneo, sgorga nei punti più a valle di alcuni paesi vicini, per venire quindi incanalata e distribuita a Napoli così come nella parte settentrionale della Puglia.
Fonte: "volturara-irpina.it"
Fonte immagine: "vecchianapoli.it"