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Basilica Santa Maria della Pazienza

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Descrizione

La domenica in Albis del 14 aprile 1602 fu benedetta la posa della prima pietra di fondazione della Basilica, con annesso ospedale, intitolata a Santa Maria della Pazienza. Artefice di questa opera pia, così come di tante altre a Napoli, fu Annibale Cesareo, che stanziò 63 mila ducati, mettendo inoltre a disposizione il suolo di sua proprietà. Il complesso era costituito dalla Chiesa, dall’ospedale, ma anche da una cucina, una stanza per le persone di servizio ed una stalla. La Chiesa della Pazienza, ancor prima (1601) della sua edificazione, aveva ottenuto una serie di privilegi grazie a due bolle di Papa Clemente VIII: il titolo di “badia sine cura” e l’esenzione da ogni giurisdizione vescovile napoletana valida per gli amministratori, i sacerdoti, gli abati e i chierici, con il diretto assoggettamento alla Santa Sede e al Nunzio apostolico presente in Napoli. L’istituzione fu inoltre posta sotto la protezione diretta del Re. Annibale Cesareo riservò a sé e ai suoi discendenti il perpetuo “iuspatronato” laicale sulla badia; in questo caso specifico, consisteva nella rettoria riservata esclusivamente ai discendenti diretti di Annibale Cesareo. Annesso alla Chiesa vi era anche il Monte Cesareo, per dotazioni, monacazioni, dottorati e studi dei suoi parenti e discendenti. I due titoli di “Pazienza” e di “Cesarea”, con i quali è tuttora conosciuta la Chiesa, rimandano alla pazienza della Madre di Gesù e alla sopportazione delle sofferenze da parte degli ammalati che dimoravano nell’ospedale, il secondo al diritto di patronato sul Monte e sulla badia da parte della famiglia Cesareo. L’ospedale funzionò ottimamente fino al 1624; successivamente, quando in città gli stabilimenti di beneficenza furono ridotti a cinque, fu annesso al Reale Albergo dei Poveri perdendo la propria autonomia. Nel 1864 ospitava soltanto otto ammalati e, infine, i locali furono adibiti ad abitazioni civili. La dipendenza diretta dalla Santa Sede terminò nel 1876 quando il Cardinale Sisto Riario Sforza ottenne di esercitare la giurisdizione sulla Cesarea. L’8 settembre 1888 tutta la popolazione assistette alla solenne incoronazione della immagine di Santa Maria della Pazienza, oggi sullo splendido altare maggiore. L’interno della Chiesa è ad unica grande navata, su cui affacciano alcune cappelle laterali. Il soffitto è a cassettoni e su di esso è conservata una tela di Giuseppe Pozzovivo, raffigurante il “Riposo in Egitto”. Sugli archi delle cappelle laterali, invece, troviamo nove tele di Bernardo Lama: “La Carità”, “L’Abbondanza”, “L’Ospitalità”, “La Misericordia”, “La Sapienza”, “L’Onore”, “La Saggezza”, “La Concordia” e “La Provvidenza”. Lo stesso artista è anche autore di numerosi altri dipinti presenti nell’edificio religioso e risalenti ad un periodo compreso tra il 1730 e il 1732. Da menzionare, nella quinta cappella di destra, la statua in legno raffigurante San Michele Arcangelo e Tabiolo, opera del 1859 di Francesco Citarelli. Notevole l’organo monumentale “Balbiani Vegezzi Bossi”, con facciata di tipo ceciliano e costituita da 71 canne, per un totale di 1441 canne sonore.
Fonte: "cesarea.it - napoligrafia.it"
Fonte immagine: "mapio.net"

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