Sul fianco della collina prospiciente le sorgenti del fiume Sele e il centro abitato di Caposele, sorgeva anticamente (già nel 1527) la chiesetta dedicata al culto di Santa Maria Mater Domini. Pare che essa fosse già nota nel 1200. Era meta di pellegrini provenienti dai territori limitrofi ed anche dalla Basilicata. Vi si venerava la statua della Madonna in preghiera, forse parte di un complesso più ampio, di cui si ignora l'origine. Nel 1746, Sant'Alfonso dei Liguori, fondatore dei Redentoristi, accettò per il proprio ordine la cura della chiesetta e il 7 maggio 1748 avvenne la posa della prima pietra per la costruzione del Convento. Qui operò e morì, nel 1755, Gerardo Maiella, religioso Redentorista. La Basilica di San Gerardo è stata ricostruita e ampliata sul suo sito originario in diverse fasi. Dopo la Canonizzazione del 1904, il flusso di pellegrini crebbe al punto tale che l’ingrandimento del tempio in onore di San Gerardo divenne l’urgenza principale. Il 16 ottobre 1913 iniziarono i lavori di ampliamento, che terminarono il 31 agosto 1929 con la consacrazione della stessa ad opera dell’Arcivescovo di Napoli, Cardinal Alessio Ascalesi. Il 18 febbraio 1930, Papa Pio XI concedeva il titolo di Basilica minore. I documenti diocesani permettono di sapere che la facciata della Basilica era in stile neo-classico e costruita con pietra di Pescopagano, con l’interno a croce latina. Aveva tre navate a doppio sistema di archi e la volta presentava stucchi carichi d’oro, con pitture ornamentali. Le vetrate istoriate riproponevano episodi della vita del Santo. Nel 1931, la statua della “Materdomini” fu incoronata con diadema di oro dal Capitolo Vaticano. Tutta questa ricchezza di arte e di devozione venne distrutta dal terribile sisma del 23 novembre 1980. A distanza di 20 anni, il 30 aprile del 2000, nel corso del Grande Giubileo, la Basilica veniva restituita al culto. Non più ricca di tanti fregi e affreschi, è stata ricostruita sulla stessa pianta della precedente, risultando un po’ più allungata, in quanto è stato inglobato il portico d’ingresso. Un’altra variazione è la collocazione della tomba del Santo, che non si trova più nell’altare della navata destra, dove è rimasta la statua di San Gerardo, ma al centro della Chiesa, dietro un bellissimo altorilievo in marmo, dove si intravede la nuova urna in cristallo, argento e madreperla, che contiene il corpo di San Gerardo. Alla Chiesa già presente si è aggiunta la nuova Chiesa del Redentore, costruita negli anni settanta su progetto dell'Architetto Giuseppe Rubino. Le forme architettoniche ricordano la biblica Tenda per il Tabernacolo, costruita da Mosè nel deserto per ordine di Dio e presenta opere di notevole interesse artistico, fra cui il portale in bronzo, un'imponente statua bronzea del Cristo Redentore e ancora i mosaici raffiguranti gli Apostoli e gli arredi monumentali, tra cui l'altare, l'ambone ed il portacero pasquale.
Fonte: "comune.caposele.av.it"
Fonte immagine: "terredicampania.it"