La chiesa fu voluta e ideata dallo stesso Sant'Alfonso , che ne affidò il progetto e la direzione dei lavori all'architetto regio Pietro Cimafonte. La costruzione, iniziata nel 1756 , fu completata dopo varie interruzioni solo nel 1824. Nel 1908 la chiesa fu elevata a basilica Pontificia da Papa Pio X. La facciata in stile neoclassico, con decorazioni in stucco e colonne, fu realizzata nel 1823 da Filippo Conforto. Nel 1824, Carmine Calvanese ne eseguì, invece, le statue dei Santi Pietro e Paolo, poste in due nicchie ai lati dell'ingresso. L'interno, a croce latina, si presenta ad una sola navata con 4 cappelle laterali dedicate a San Gerardo Maiella, San Clemente M. Hofbauer, San Giuseppe e alla Madonna del Rosario. La statua di quest'ultima è rivestita con il prezioso abito da sposa di Maria Cristina di Savoia, regina delle due Sicilie, che lei stessa donò devotamente. Dal 1930 al 1933 furono eseguiti lavori di restauro e di decorazione sotto la direzione di Gino Chierici. L'intera basilica venne interamente rivestita di marmi pregiati e la cupola fu affrescata da Paolo Vetri con la raffigurazione di Sant'Alfonso attorniato da angeli, santi e beati, nell'atto di protendersi verso il Redentore e la Vergine Maria. I quattro peducci rappresentano le virtù della spiritualità alfonsiana: Povertà, Orazione, Castità e Mansuetudine. Le vetrate artistiche riportano immagini di santi e beati dell'Istituto Redentorista fondato dallo stesso Sant'Alfonso. L'altare centrale , innalzato nel 1883 con marmi provenienti dalla Reggia di Caserta, è sormontato dalla pala raffigurante San Michele Arcangelo. I due altari laterali in marmi commessi sono dedicati al Cuore Eucaristico di Gesù e alla Madonna del Perpetuo Soccorso. Quest'ultimo proviene dal primitivo oratorio e lo stesso Sant'Alfonso vi ha celebrato l'Eucarestia. A sinistra dell'abside si apre la Cappella del Santo, iniziata nel 1821 sotto il patrocinio del re Ferdinando II di borbone e restaurata nel 1933-34 dal Chierici, che l'abbellì di pregiati marmi. L'altare in marmi policromi racchiude nella parte inferiore l'urna del Santo, realizzata in argento con la fusione di oggetti preziosi donati dai fedeli. Le reliquie, disposte anatomicamente su un carrello d'argento, sono sormontate dalla statua lignea del Santo, eseguita dall'artista napoletano Antonio Lebbro.
Fonte: "comune.pagani.sa.gov.it"
Fonte immagine: "itasportpress.it"