La Basilica Reale Pontificia di San Francesco di Paola è situata al centro del lato curvo di piazza del Plebiscito, davanti al Palazzo Reale: si tratta della più importante chiesa italiana del periodo neoclassico. Nel 1809, Gioacchino Murat ordinò la demolizione degli antichi conventi del “Largo di Palazzo”, e bandì un pubblico concorso per la realizzazione di una nuova piazza. All'Architetto Leopoldo Laperuta fu affidata la costruzione dell'ampio portico a emiciclo, sorretto da 38 colonne giganti di ordine dorico; esso doveva rifarsi alla tradizione antica delle piazze porticate, luogo delle attività politiche, economiche, sociali e culturali della città. La piazza ha forma di un'ellisse, nei cui fuochi vi sono due statue equestri di bronzo poste nel 1879: quella di Carlo III (opera del Canova) e quella di Ferdinando I (il cavallo del Canova e il cavaliere di Antonio Calì, suo allievo). Nel 1815, il Re delle Due Sicilie Ferdinando I decise l'edificazione della Basilica come ringraziamento a San Francesco di Paola per la riconquista del regno: nel 1817 fu indetto un nuovo concorso, che fu vinto dall'architetto svizzero Pietro Bianchi di Lugano. I lavori furono ultimati nel 1824, ma solo nel 1836 la Chiesa venne inaugurata da Papa Gregorio XVI, che le conferì il titolo di Basilica Pontificia, la rese indipendente dalla Curia Arcivescovile di Napoli e concesse il privilegio ai suoi ministri di officiare con l'altare rivolto verso i fedeli. La facciata è preceduta da un pronao formato da sei colonne e due pilastri di ordine ionico, sormontato da un timpano classicheggiante ai cui vertici sono collocate le statue raffiguranti la Religione, tra San Francesco di Paola a sinistra, e San Ferdinando di Castiglia a destra, in onore del Re Ferdinando. Nel porticato si trovano le statue delle quattro virtù cardinali e delle tre virtù teologali. La Chiesa è sormontata da tre cupole: quella centrale, alta 53 metri, è stata costruita su un alto ed ampio tamburo. Si entra in un atrio, fiancheggiato da due cappelle; in quella a destra vi è un'opera giovanile di Luca Giordano, con Sant'Onofrio Orante. Al centro la rotonda, dal diametro di 34 metri, è coperta dalla cupola sorretta da 34 colonne di ordine corinzio, alte 11 m e con fusti in marmo di Mondragone, alternate ad altrettanti pilastri. Sopra il colonnato vi sono le tribune di corte e, lungo le pareti, da destra, otto statue: San Giovanni Crisostomo opera di Gennaro Calì, Sant'Ambrogio di Tito Angelini, San Luca di Antonio Calì, San Matteo di Carlo Finelli, San Giovanni Evangelista di Pietro Tenerani, San Marco di Giuseppe de Fabris, Sant'Agostino di Tommaso Arnaud e Sant'Attanasio di Angelo Solani. Agli altari delle cappelle si trovano, da destra, i seguenti dipinti: San Nicola da Tolentino e San Francesco di Paola che riceve da un angelo lo stemma della carità, di Nicola Carta; “L'Ultima comunione di San Ferdinando di Castiglia”, di Pietro Benvenuti; “il Transito di San Giuseppe”, di Camillo Gerra; “L'Immacolata e morte di Sant'Andrea Avellino”, di Tommaso de Vivo. Di fronte all'ingresso è l'altare maggiore, opera di Anselmo Cangiano del 1641, qui trasferito nel 1835 dalla Chiesa dei Santi Apostoli, ricco di lapislazzuli e di pietre preziose; ai lati, due Angeli Teofori in cartapesta dorata. Nell'abside, “San Francesco di Paola resuscita il nipote morto”, tela di Vincenzo Camuccini. Nella sagrestìa, “L'Immacolata” di Gaspare Landi e la “Circoncisione” di Antonio Campi.
Fonte: "chiesadinapoli.it - santuariopaola.it"
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