La Basilica dello Spirito Santo si trova in uno slargo di via Toledo, denominato piazza Sette Settembre, in onore alla data (1860) in cui il Generale Giuseppe Garibaldi fece il suo ingresso a Napoli; dopo essere passato dinanzi il Maschio Angioino ed essersi fermato al Duomo per ascoltare il “Te Deum”, Garibaldi si diresse a Palazzo Doria D’Angri (che affaccia su largo dello Spirito Santo), dal cui balcone proclamò l’annessione delle province meridionali al Regno sabaudo. La costruzione della Basilica, insieme a due conservatori ed un Convento, risale al XVI secolo per volontà delle Congreghe dei Bianchi e dei Verdi, così chiamate per il colore dei loro abiti. Tra il 1572 ed il 1576, furono eseguiti lavori di ampliamento sotto la direzione di Cafaro Pignaloso e Giovanni Vincenzo Della Monica; i lavori durarono fino al primo quarto del XVII secolo, sotto la direzione di Simone Moccia, autore del portale. Prese così vita il Complesso dello Spirito Santo, che comportò la distruzione delle strutture più antiche che comprendevano anche dormitori e centri d’accoglienza per i figli dei poveri e per le prostitute. Nel XVIII secolo, la struttura venne restaurata per opera di Mario Gioffredo (detto anche il Vitruvio napoletano), dopo che il suo progetto fu selezionato da Luigi Vanvitelli. Lo schema della Chiesa è caratterizzato dalla combinazione di navata unica con cappelle laterali ad archi, purissime colonne corinzie e presbiterio di forma allungata. La facciata è sobria ed imponente, mentre la cupola è certamente una delle più eleganti della città. L’interno dell’edificio religioso è stato decorato e arricchito da vari artisti, quali Luigi Rodriguez, Giovan Bernardo Azzolino, Michelangelo Naccherino, Francesco De Mura, Fedele Fischetti e Fabrizio Santafede.
Fonte: "cosedinapoli.com"
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