La Badia di Santa Maria di Pattano è un ex monastero di rito bizantino la cui data di fondazione resta però imprecisata e si colloca presumibilmente fra l'VIII e la metà del X secolo. Nel XV secolo il monastero conosce un rapido declino. Nel 1458 papa Callisto III, su impulso del cardinale Basilio Bessarione, istituisce una commissione sotto la guida del monaco Attanasio Calceopulo, con l'incarico di verificare l'efficienza e l'osservanza della regola da parte dei monasteri di rito greco diffusi nell'Italia meridionale. Il 30 marzo di quell'anno la commissione arriva alla badia di Pattano e accerta una situazione disastrosa, causata dalla cattiva gestione dell'egumeno Elia. Oltre ad essere ritenuto responsabile della dissipazione del patrimonio della badia, Elia viene accusato di non osservare le regole monastiche, di vessare la popolazione con uomini armati e di fornicare con donne fatte entrare segretamente nel monastero. Il primo egumeno del Monastero italo-greco della badia di Santa Maria di Pattano è stato Filadelfo di Pattano nel cui sito esiste anche una chiesa a lui dedicata (tardo X secolo). Presente anche una statua lignea del tardo X secolo, conservata provvisoriamente presso il Museo Diocesano di Vallo della Lucania; essa è la raffigurazione di un Santo monaco vestito con il tradizionale costume monastico bizantino, una sorta di icona del "genius loci" che non fu dipinta, ma scolpita, secondo una tendenza occidentale. Della chiesa di Santa Maria restano solo le mura perimetrali e l'arco trionfale che separa la navata dall'abside mentre ancora ben visibile il campanile della badia, eretto fra il X e il XI secolo, con pianta quadrata e lati di circa 2,70 metri.L'altezza raggiunge i 15,30 metri.
Fonte: "it.wikipedia.org"
Fonte immagine: "it.wikipedia.org"