Spesso la volontà di rinnovamento viene espressa nell’arte prima che nella politica; è questo il caso del Palazzo e della fontana dell’ARIN a Ponticelli, il cui recupero estetico è stato affidato, nel 2004, all’artista Daniel Buren, al quale il Centre Pompidou ha dedicato una personale nel 2003 e il Guggenheim di New York un’altra nel 2005. Un bell’esempio di “Arte Pubblica”: si viene colti da gran sorpresa nell’intravedere, fin da lontano, dalla strada statale intasata e confusionaria, i colori e i decori delle pareti del grande Palazzo (1300 metri quadrati spalmati su 37 metri di altezza), con i quali l’artista ha voluto regalare alla cittadinanza la possibilità di dimenticare il grigio dello smog e di vivere nel colore. Poi, avvicinandosi all’edificio, ecco che il rumore dello scorrere dell’acqua nella vasca rotonda, parte integrante del progetto, separa l’osservatore dal traffico intenso dello snodo stradale, addolcisce il degrado e segna la rinascita del luogo. “La prima idea relativa all’edificio e alla fontana - dice infatti Buren - nacque dal movimento delle onde concentriche prodotte da una goccia d’acqua che cade in una pozzanghera. In un mondo nero, offrire qualcosa di non nero, anzi di vivacemente colorato, è una forma di resistenza politica: resistere a un clima e a un contesto molto pessimisti”.
Fonte: "guidaaponticelli.wordpress.com"
Fonte immagine: "danielburen.com"