Punto di riferimento principale della città è l’Anfiteatro, sito in piazza Primo Ottobre 1860. Costruito tra la fine del I e gli inizi del II secolo d.C. in una posizione strategica, vicino alla via Appia e al decumano maggiore della centuriazione, fu abbellito dall’Imperatore Adriano con statue e colonne e inaugurato dall’imperatore Antonio Pio nel 155 d.C.; fu poi devastato dai barbari nell’anno 841. Adibito successivamente a fortezza, divenne in età medievale e rinascimentale una vera e propria “miniera” di materiali di costruzione, subendo spoliazioni di marmi, colonne e ornamenti. Fu Francesco I di Borbone a porre fine allo scempio con un editto datato 1826. L’Anfiteatro Campano si sviluppava su tre piani con arcate decorate da statue e un quarto a parete continua. L’edificio poteva ospitare fino a 60 mila spettatori, ai quali i posti erano assegnati in base all’ordine sociale. Senatori e magistrati godevano di una visuale migliore; alle donne era riservata la “cathedra”, una loggia a parte a forma di elle. Nell’arena si svolgevano combattimenti tra gladiatori e spettacoli con animali (leoni, orsi, tori, elefanti). Attraverso le botole, ancora oggi visibili, venivano innalzati oggetti scenici come rocce o colonne. Oltre a un consistente avanzo dei due piani inferiori, sono giunti a noi in ottimo stato i sotterranei, che rappresentano il luogo più suggestivo da visitare. Qui, attraverso una rampa, venivano trasportati gli animali poco prima di entrare nell’arena; inoltre, erano dotati di una vasta cloaca a croce per lo scolo delle acque. L’edificio, secondo per dimensioni solo al Colosseo di Roma, è a pianta ellittica: l’asse maggiore è lungo 167 metri, quello minore 137. Si tratta del più antico Anfiteatro d’Italia costruito in piano e del quale sopravvivono pochi resti visibili. Gli archi dei tre piani inferiori erano costituiti da ottanta arcate ornate da 240 busti a rilievo di divinità (alcuni furono distrutti, altri riutilizzati, 20 sono conservati in loco). Si conservano solo due archi sulle cui chiavi vi sono protomi raffiguranti Giunone e Diana. All’esterno della struttura sono sistemati sepolcri sui quali sono presenti tracce degli affreschi che li decoravano. Nello stesso luogo, in età repubblicana, sorgeva il primo Anfiteatro, nel quale aveva combattuto il gladiatore Spartaco, capo della rivolta servile nel 73 a.C.
Fonte: "comune.santa-maria-capua-vetere.ce.it"
Fonte immagine: "youtube.com"