La denominazione fu attribuita all’edificio dagli antiquari napoletani in seguito al ritrovamento di bassorilievi marmorei con figure di cani e cervi, nonché per un frammento marmoreo in cui pare si leggesse il nome della Dea. La struttura si presenta come una grande aula a pianta circolare iscritta in un ottagono, costruita in “opus listatum” fino alle reni degli archi di copertura dei finestroni; al di sopra è in “opus latericium” fino all’attacco della cupola, che era di forma ogivale e che oggi si presenta sezionata, realizzata con anelli progressivamente aggettanti, costruiti con schegge di tufo e laterizi. La rotonda potrebbe essere identificata con una “natatio”, in relazione alla presenza in loco di sorgenti termali naturali, calde e fredde.
Fonte: "cir.campania.beniculturali.it"
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