Nel 1897 il canonico Francesco Saccardi, dopo aver restaurato e ingrandito la chiesetta, la donò ai Cappuccini. L’opera dei frati, ha reso questa chiesa in un celebre e ridente santuario. Il Santuario si erge sul monte San Cataldo (al santo era anche dedicata anticamente la chiesa). Su quest’altura in una cavità naturale (forse una grotta) era venerato, all'interno di un cenobio benedettino un affresco raffigurante la Madre di Dio. Dopo la partenza dei Benedettini (secolo XII - XIII) il sito fu abbandonato. Nel 1613 la montagna e la grancia passarono alla proprietà della signora Isabella del Giglio che vi edificò una cappella. In virtù di un completo stato di abbandono, la cappella fu interdetta nel 1819. I terreni, furono, poi ereditati dalla famiglia Correa Boccutti, che nel 1829 li cedette ai sacerdoti Catello e Alessandro Saccardi. Questi restaurarono la cappella e nel 1833 ottennero la riapertura. Nel 1897 il canonico Francesco Saccardi, dopo aver restaurato e ingrandito la chiesetta, la donò ai Frati Cappuccini. L’opera dei frati, ha reso questa chiesa in un celebre e ridente santuario. Nel 1965 furono eseguiti nuovi lavori di consolidamento e di ingrandimento: fu demolita la parete del vecchio tempio e creati due nuovi ingressi. Al santuario si giunge dopo una ripida salita. La chiesa, di modeste dimensioni, presenta tre navate. L'elemento di rilievo è l'altare maggiore che ospita l’icona, dipinta sulla roccia, della Madonna della Libera. L’affresco, venerato come la Madonna della Libera (riscoperto nel 1939) rappresenta quasi a grandezza naturale la Madonna della Tenerezza tra due santi; ai piedi della Vergine vi è un piccolo Offerente. Il santo alla destra della Vergine è da identificarsi in Giovanni apostolo; l'altra figura, raffigurante un giovane vescovo, presenta un'incerta identificazione (forse è San Valerio di Sorrento). Nel santuario si venera anche la statua di San Raffaele Arcangelo (laboratorio Gangi - della Campa 1901) che, anticamente, dominata l'altare della chiesetta (oggi diruta) che si ergeva sul vicino Monte San Raffaele. Nello complesso della Madonna della Libera è presente un ostello della gioventù oltre a sale per convegni e ricevimenti. Questa struttura francescana si erge in uno straordinario scenario paesaggistico. Non vi sono mezzi di trasporto che conducono al santuario, poiché la strada è molto stretta (ripida e tortuosa). Vi si accede con mezzi propri, tramite la strada che si apre dalla Statale Sorrentina, oppure un'altro percorso che inizia in località Pozzano.
Fonte: "comune.castellammare-di-stabia.napoli.it"
Fonte immagine: "fotoeweb.it"