Il Palazzo-Museo Filangieri de Candida Gonzaga, anche abitazione privata, conserva la collezione del Conte Antonio Filangieri, composta da oggetti, armi e altro materiale di natura etnografica, raccolta nel corso di numerose spedizioni scientifiche effettuate lungo il corso del Rio delle Amazzoni e del Mato Grosso. Sono presenti anche icone di ispirazione russa e bizantina, dipinte sul vetro dalla proprietaria Contessa Sissi Filangieri di Candida Gonzaga, parati d'epoca, affreschi, mobili e pavimenti in cotto del Seicento dipinti a mano. Il Palazzo fu costruito sulla struttura di una villa romana di cui si conservano i cunicoli degli acquedotti, che fino a non molto tempo addietro alimentavano vasche e fontane del giardino. Per realizzare l’opera, i proprietari e costruttori Sannillo si servirono degli artigiani e degli artisti accorsi da tutta l’Europa a Caserta, chiamati dal Re per la costruzione della Reggia. Si può quindi ipotizzare una derivazione dagli esempi vanvitelliani anche della struttura della scala, che dal cortile conduce al piano nobile. In proporzione minore, ricorda lo scalone della Reggia del Vanvitelli; del tipo “forbice a doppia rampa”, ha il ballatoio poggiante su due colonne doriche. I gradini sono realizzati in pietra viva e le pareti sono decorate con uno zoccolo a finto marmo e da tre grandi affreschi, raffiguranti un cane da caccia con selvaggina e, ad un livello superiore, a sinistra, il pensatore e filosofo ateniese Socrate (V secolo a.C.) ed a destra lo stratega ateniese Aristide (IV-V secolo a.C.). Al piano terra, altri ambienti pavimentati in pietra viva conservano le antiche destinazioni a scuderia, a stalla ed a magazzini per il grano e per l’olio. In uno dei grandi, suggestivi locali al piano terreno è allestito il Museo delle Icone. Dal romantico cortile, intorno al quale si sviluppano le quattro ali del Palazzo, pavimentato con mattoni a “spina di pesce” e ripartito in settori stellari da fasce di pietra viva, la scala conduce al primo piano. Qui si distinguono la parte rustica del ‘700 e la parte nobile dell’Ottocento; quest’ultima è ricca di decorazioni ottocentesche. Le pareti delle varie sale sono coperte da parati di carta, che nelle tinte e nei colori riproducono i disegni che si ritrovano nella Reggia di Caserta. I pavimenti, tutti in piastrelle di cotto, sono dipinti con disegni unici, geometrici ed a finto marmo. Anche le tele dei soffitti sono affrescati, secondo disegni ottocenteschi. Travi a vista o rivestite di carta d’epoca si ritrovano invece nella parte settecentesca più antica, che conserva anche una tipica cucina rustica, dotata di grande cappa sopra il camino. Le porte e le innumerevoli finestre e balconi della parte nobile ottocentesca sono laccate dalla “Grove of London”, nel 1810. Tutti questi lavori, sia parati che porte, sono stati realizzati con grande gusto e maestria e sono in perfetto stato di conservazione; costituiscono una testimonianza dell’antico artigianato molto qualificato ed ormai scomparso. Dei bei letti a baldacchino con mobili d’epoca ed una ricca collezione di oggetti degli Indios dell’Amazzonia e del “Mato Grosso”, raccolti dall’attuale proprietario, completano l’arredamento. Il complesso costituisce un notevole esempio di casa aristocratica pluristratificata, dotata dei servizi necessaria alla vita agraria, con decorazioni alla moda in voga presso la corte casertana agli inizi del XIX secolo. Per ulteriori informazioni, telefonare: 0823911136
Fonte: "blog.zingarate.com"
Fonte immagine: "freakyfridayblog.com"