In occasione del restauro dell’Istituto Mondragone, in data 1999- 2002, è stata musealizzata una parte del patrimonio dell’Ente, fino ad allora a servizio dell’annessa Chiesa di Santa Maria delle Grazie. A questo primo nucleo, si sono aggiunte le collezioni di manufatti commissionati all’Istituto ed ivi eseguiti: paramenti sacri, portiere da finestre ricamate, merletti, pizzi, elementi di biancheria, ed ancora i pregiati tessuti della collezione Passerini, gli abiti delle donazioni Del Balzo e Pignatelli, le collezioni di abiti dei maestri Fausto Sarli e Livio De Simone. Gli abiti in esposizione esprimono, nella cura dei dettagli e nella raffinatezza dell'esecuzione, il livello raggiunto dalla sartorialità napoletana tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento. Un ulteriore tocco di eleganza e di raffinatezza è dato da una rassegna di cappelli, di ombrellini da passeggio e di guanti, databili tra la fine dell'Ottocento e la prima metà del Novecento. Fanno da sfondo alle collezioni alcuni dipinti di maestri napoletani del Seicento. Il 2003 segnò l’apertura al pubblico del Museo del Tessile e dell'Abbigliamento "Elena Aldobrandini", riconosciuto di interesse regionale nel 2008, e dall’8 marzo 2010 socio ICOM (Intenational Council of Museum). Oggi il Museo, sede di eventi, mostre temporanee e convegni, costituisce un polo culturale di rilievo regionale per la promozione, diffusione e valorizzazione delle tradizioni tessili e sartoriali campane.
Fonte: "localidautore.it - fondazionemondragone.it"
Fonte immagine: "localidautore.it - fondazionemondragone.it"