La Basilica di San Paolo Maggiore in piazza è sede del primo Museo Permanente del Presepe Napoletano. Qui è possibile ammirare lo splendido presepe che il maestro Antonio Cantone realizzò per Papa Francesco nel 2013 e che fu allestito in piazza San Pietro, poi restituito a Napoli. Ha trovato spazio nella navata sinistra della chiesa e occupa una superficie di oltre sessanta metri quadrati. L’opera, di grande effetto, è composta da sedici figure alte oltre due metri, vestite con abiti del Settecento napoletano realizzati con tessuti in seta di San Leucio. La scenografia di Fabrizio Petito è stata completamente rifatta con materiali naturali: cartapesta, legno e colla, come nella migliore tradizione napoletana. Il Cardinale Sepe: “Non si poteva scegliere luogo migliore della splendida Basilica seicentesca di San Paolo Maggiore, che con il suo maestoso scalone domina la piazza e San Gregorio Armeno. Il tutto grazie alla disponibilità dei Padri Teatini e del Rettore Don Carmine Mazza”. A fare compagnia all’opera di Cantone, a gennaio del 2017 era in mostra il presepe Bianco, di proprietà dell’editore Rosario Bianco: alto quattro metri, lungo cinque, realizzato in sughero, legno, stucco, ferro, pitture ad olio e tempere, i pastori sono alti 40 centimetri e realizzati in terracotta dipinta e tessuto. Fu esposto nel 2007 in San Francesco di Paola, per la visita di Benedetto XVI che ne rimase particolarmente colpito. Nella primavera del 2017, un altro pezzo di grande pregio: un presepe bolognese del Settecento, esposto nel 2011 a Palazzo Caprara Mòntpensier. È formato da statue provenienti da collezioni private, che furono esposte nel 1935 nella “Mostra del Settecento bolognese”, in Palazzo D’Accursio. Prevista anche un’autentica chicca, il presepe di Catello Maresca (Pubblico Ministero di Napoli), formato da figure del Settecento molto particolari e provenienti da collezioni private. Sono statuine di terracotta policroma alte 30 centimetri, con occhi di vetro, mani e piedi in legno dipinto, riccamente abbigliate con abiti in velluto, trine, batista e seta; il gruppo della natività è attribuito ad un ignoto napoletano. Il Museo sarà “Permanente”: aperto ed operativo tutto l’anno, con lo scopo di far conoscere i caratteri di tradizione ed innovazione, tipici della cultura partenopea, ospiterà le più importanti opere di arte presepiale napoletana, provenienti da tutto il mondo ed accuratamente selezionate da un comitato tecnico–scientifico.
Fonte: "espressonapoletano.it"
Fonte immagine: "espressonapoletano.it"