Da una sola grande sala espositiva, nata per ospitare la mostra permanente “Ager Alliphanus”, nasce nel 2004 il Museo Archeologico dell’antica “Allifae”, oggi Museo statale dipendente dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta. Il Museo è situato in uno stabile moderno, di proprietà del Comune di Alife, dove trovano spazio anche l’Ufficio Archeologico territoriale e alcuni magazzini, in cui sono stipati centinaia di altri reperti. La mostra permanente “Ager Alliphanus” permette di conoscere e apprezzare alcuni reperti di una necropoli, databili dal VII al IV secolo a.C. e rivenuti in occasione dei lavori per l’allargamento del cimitero della città. La necropoli, che risultava ancora intatta, permise di identificare e scavare circa 150 sepolture, del tipo “a fossa” o “alla cappuccina”, ovvero coperte da tegole disposte a spiovente. Tra i reperti rinvenuti, si segnalano alcuni di tradizione etrusco-campana e altri in bucchero pesante, simili a quelli usati in ambiente etrusco. Oltre al vasellame, sono stati ritrovati alcuni oggetti in ferro (punte di lancia, spade e pugnali) e in bronzo (gioielli, anelli, bracciali, asce). La sala, inoltre, ospita reperti provenienti da altre due necropoli: quella di Croce Santa Maria, scavata nel 1907 in un territorio a Nord-Ovest di Alife e che portò alla luce circa 50 tombe, databili dal VI al IV secolo a.C., e quella in località Conca d’Oro, frutto di uno scavo avvenuto nel 1880 e voluto dalla famiglia di industriali svizzeri Egg, che portò alla luce anche alcune tombe dipinte. Il percorso espositivo del Museo è stato concepito per permettere al visitatore di ripercorrere cronologicamente e topograficamente i vari reperti rinvenuti sul territorio, illustrati con pannelli esplicativi corredati di documentazione grafica e fotografica. Partendo dalla prima vetrina, sono esposti i rinvenimenti relativi alle fasi più antiche e documentano la presenza umana nel territorio di San Simeone già tra l’Eneolitico e l’Età del Bronzo. Dalla seconda alla quindicesima vetrina, è esposto tutto il materiale di reperti che vanno dal VII al IV secolo a.C., mentre dalla sedicesima alla ventunesima vetrina si trovano i materiali provenienti dalle campagna di scavo del 1993 e del 2006. Dalla ventiduesima alla ventottesima vetrina si possono invece ammirare i rinvenimenti degli scavi condotti, nell’Ottocento, dalla famiglia Egg. La ventinovesima e la trentesima vetrina ospitano, infine, alcuni corredi funerari provenienti dalla necropoli di località Croce di Santa Maria. In fondo alla sala è esposto anche parte di un affresco in IV stile, proveniente da una “domus” romana lungo il decumano della città antica, esplorata agli inizi degli anni 90 del XX secolo.
Fonte: "ecampania.it"
Fonte immagine: "ilpaese.org"