E'un monumento assai importante dedicato a San Lorenzo. Molti studiosi si sono interessati alla sua storia, alla origine e alle vicende che lo hanno condotto allo stato attuale. L'ampliamento e trasformazione gotica (di cui si notano evidenti tracce) secolo XIV, furono fatte eseguire a spese della nobile famiglia Frisara. All'antico organismo medievale se ne è sostituito un altro diverso caratterizzato all'interno dalla bianca decorazione a stucco concepita con semplicità e compostezza. La facciata che si prospetta sulla piazza principale è assai interessante sia per la sua configurazione che per le semplici decorazioni a riquadri di stucco. Il portale di spoglio, tipico esempio dell'eclettismo artistico dei monumenti della costiera, ha stipiti in marmo con tralci e grifoni scolpiti. Nella parte superiore all'arcotrave, una elegante scultura medioevale a bassorilievo: la Madonna, San Pietro e San Giacomo Apostolo con piccoli stemmi dei Frisara. Nella parte postica del complesso architettonico tre absidi di altezza inconsueta. Il campanile a pianta quadrata è diviso in tre piani da cornici in pietra grigia. Al secondo piano le monofore sono tompagnate. Una monofora del terzo piano contiene il quadrante del grande orologio. L'interno è un vasto ambiente a tre navate a pianta basilicale romanica trasformato nei secoli XVII - XVIII con decorazione a stucco ai pilastri e alle pareti. La navata centrale ed il transetto hanno il soffitto dipinto (1748) dagli artisti Antonio Cacciapuoti dedicato a San Lorenzo, per le tele e Giovanni De Simone per gli ornati. Nei riquadri, a partire dall'ingresso, è raffigurato: «San Lorenzo che distribuisce ai poveri i tesori della chiesa», al centro il «Martirio di San Lorenzo», verso l'altare «San Lorenzo restituisce la vista a un cieco». Nel transetto «l'Incontro di San Lorenzo col Pontifice San Sisto condotto al martirio». Le navate laterali sono coperte da volte a crociera. All'inizio della navata sinistra il fonte battesimale sorretto da un capitello in marmo simile a quelli della cripta. Le Acquasantiere, in numero di due, sono costituite da eleganti pilastri rotondeggianti con gli stemmi di Scala. Su detti pilastri insistono le vasche che hanno la parte esterna finemente lavorata a conchiglia. Il pavimento, in mattonelle di cotto con fasce di decorazione a fiori e frutta a colori vivaci, arricchito e restaurato nel 1853. Al centro, nel campo, è raffigurato lo stemma della città di Scala: uno scudo con una scala per la quale monta un leone che ha in testa una corona e con la dritta mostra un giglio. Il transetto ha pavimento maiolicato, trono vescovile, antico organo sobriamente decorato.
Fonte: "comune.scala.sa.it"
Fonte immagine: "incantesimi-scala.it"