Percorrendo l’Appia, facilmente individuabile è il monumento funerario noto come la “Conocchia”, formato da un basamento quadrato nel quale è inserita la camera sepolcrale, al di sopra del quale “si eleva un alto corpo quadrangolare, con i lati a pareti curve rientranti: ognuno di essi è delimitato da due colonne in muratura ed è articolato con tre nicchie su podio, una centrale sporgente più alta e rettilinea, con copertura a timpano, e le due laterali minori, inserite nella curva delle pareti e coperte ad arco. Al di sopra di questo blocco è un altro tamburo, decorato da semicolonne fortemente sporgenti, alternate con nicchie arcuate. La copertura attuale conserva la forma della cupola originaria. La struttura muraria è in opera cementizia con paramento in opera pseudo-reticolata: modanature, lesene e ammorsature sono in cotto, le cornici in cotto sagomato; dell’originario rivestimento di intonaco restano solo sparse e rade tracce”. Il monumento risale al II secolo d.C. e vi fu sepolta la matrona Flavia Domitilla, nipote di Vespasiano, perseguitata da Domiziano perché cristiana. Negli scavi eseguiti tra il 1845 e il 1873, furono ritrovati vasi, anfore nonché un santuario risalente al IV secolo a.C., dedicato alla “Mater Matura”, che nella mitologia romana era la Dea del mattino e dell’aurora, venerata a Capua come Dea della fecondità.
Fonte: "archemail.it"
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