È sorta nell’Ottocento in luogo della scomparsa Chiesa della Madonna di Loreto (fondata dai Padri Teatini dei Santi Apostoli nel 1628), nell’area del rione Carità, ed affidata all’Arciconfraternita dei Sette Dolori nel 1835, con a capo Re Ferdinando II. L’impostazione della planimetria della Chiesa, imperfetta per il suo affaccio su via Toledo, è risolta con gradinata antistante l’ingresso principale, voluto dinamico da un bugnato piatto distribuito in un solo ordine architettonico, appena scompartito da sole quattro lesene che reggono una trabeazione ed un timpano triangolare. La facciata è quindi di architettura romana ben scandita, ed il patrocinio del Re Borbone è ricordato nei gigli e festoni che compongono il fregio. L’interno dell’edificio è a tre navate con volta a botte, e presenta ornati classicheggianti in stucco. Le pitture che oggi sovrastano gli altari delle cappelle, sono opere di illustri accademici del tempo, come: Camillo Guerra, autore di “San Gaetano in estasi davanti alla visione della Vergine”, secondo altare di sinistra; Gennaro Maldarelli, che ritrae un “Angelo Custode”, sul quarto altare di sinistra; Gennaro Ruvo, con “L’Apparizione della Vergine a San Ferdinando da Castiglia”, sul primo altare di destra; Tommaso De Vivo, autore del “San Gennaro” (1847), sul terzo altare di destra. Due statue rappresentanti la “Fede” e la “Speranza”, realizzate da Tito Angelini, medesimo autore del mausoleo di Dante Alighieri posto in piazza Dante, sono oggi collocate nel presbiterio. Infine, l’altare maggiore, elemento della Chiesa primitiva, nel cui paliotto sono ben scolpiti i Simboli degli Evangelisti e l’Agnello Mistico. A chiudere, all’inizio della navata destra, un “Cristo alla Colonna”, opera del Seicento napoletano, racconta con amabile nostalgia le epoche storiche delle processioni della Settimana Santa a Napoli e, ormai dimenticatissimo, il Corteo di Pompeo Battaglino.
Fonte: "Napoli sacra: guida alle chiese della città"
Fonte immagine: "napoligrafia.it"