L'esistenza della Chiesa è attestata intorno al 1230; il famoso Cartario di San Biagio, al numero 64, parlando di una permuta del 1231 nomina la «Ecclesie Sancti Antonii», verso cui si deve offrire ogni anno un censo di una libbra di cera. In un primo momento dedicata a Sant'Antonio Abate, fu intitolata a Sant'Antonio di Padova dopo la canonizzazione del Frate Francescano, avvenuta nel 1232. Con l’arrivo dei Frati Minori, nel XIII secolo, viene edificata la Chiesa nelle attuali dimensioni, uno dei primi esempi di architettura gotica in Campania e testimonianza del grande livello culturale di Aversa medievale. Fin dalla metà del XIV secolo, il Convento adiacente fu sede di un importante studio minoritico, e fu più volte scelto come sede di Capitolo provinciale. Danneggiati gravemente dal terremoto del 1980, solo dopo un lungo e attento lavoro di restauro, la Chiesa prima ed il Convento poi sono stati restituiti alla città ed ai frati Minori Conventuali. Oggi si possono ammirare alcune parti dell’antica struttura gotica, partendo dalla facciata, di cui si è recuperato il portale a sesto acuto, il rosone centrale, le due monofore laterali ed i cantonali in pietra squadrata. Internamente, la Chiesa si presenta ad unica navata, completamente imbiancata. Le pareti laterali sono scandite da quattro coppie di lesene di ordine ionico e tre rientranze per lato, in cui sono posti altrettanti altari settecenteschi. Al di sopra delle lesene corre una trabeazione che separa la zona inferiore degli altari da quella superiore dei finestroni ovali che, con molta probabilità, sostituirono le monofore del periodo gotico. Il soffitto ligneo a lacunari ha, al centro, un quadro recente del Santo di Padova. Al coro si ha accesso tramite un arco trionfale a sesto acuto, su cui si possono ammirare tracce di affreschi trecenteschi. La zona absidale, a pianta quadrata e coperta da una volta a crociera divisa in quattro parti da grandi nervature, ospita il settecentesco altare maggiore decorato con marmi policromi, cherubini e stemma francescano. Dietro l’altare, si trova un grande organo a canne (circa 2000) costruito negli anni ’80, che vanta di essere uno dei più grandi della Provincia di Caserta. In fondo alla parete dell’abside, una grande trifora a profilo trilobato ospita ulteriori tracce di affreschi risalenti al periodo gotico. Dal 1987, la trifora è stata impreziosita da vetrate istoriate, opera di Padre Tarcisio Musto dei Frati Minori Conventuali. Il patrimonio artistico è arricchito dagli altari laterali, su ciascuno dei quali si trova un dipinto incorniciato da elementi decorativi settecenteschi, quali conchiglie rovesciate e festoni floreali. Accanto alla Chiesa di Sant’Antonio di Padova è situato ciò che resta dell’antico Convento: il chiostro, a pianta rettangolare, costituito da due livelli; il porticato, che conserva gli archi a sesto acuto del periodo gotico; internamente al chiostro, il campanile risalente al periodo romanico, a base quadrata e su 4 ordini, mancante della cella ottagonale e della cuspide.
Fonte: "aversalenostreradici.com - aversaturismo.it"
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