La Chiesa, detta in origine del Rosario di Palazzo, venne costruita e dedicata alla Madonna del Rosario, acclamata come fautrice del successo nella battaglia di Lepanto contro la flotta dell’esercito ottomano (1571). Così, nel 1572, Michele Lauro (il cui stemma di famiglia è posto sul portale d’ingresso) donò ai Padri Domenicani il terreno su cui edificare il tempio e un Convento. La nuova denominazione venne attribuita al complesso nel 1819, quando vi fu trasferita la sede parrocchiale di Sant’Anna di Palazzo, luogo di culto poco distante che era a rischio demolizione a causa della sua instabilità strutturale. Da quel momento, per distinguerla dalla nuova, venne utilizzato il nome di “Sant’Anna vecchia”, fino al 1958, anno in cui venne demolita; ospitò alcuni eventi storici importanti, tra cui il battesimo del pittore Luca Giordano e il matrimonio della rivoluzionaria Eleonora Pimentel Fonseca (febbraio 1778). La facciata visibile oggi è il risultato degli interventi di Giambattista Nauclerio, attivo tra il 1706 e il 1711; l’unico elemento originale è il portale del XVI secolo. L’interno, invece, venne rimaneggiato tra il 1748 e il 1758 da Giovan Battista Massotti e dai sui figli, che rivestirono di marmi policromi il primo ordine della navata centrale e aggiunsero le teste di angeli negli archi e i bassorilievi raffiguranti i quattro Papi Domenicani ai lati dell’arco trionfale, almeno due dei quali progettati da Domenico Antonio Vaccaro, a cui è attribuito anche il pregevole panneggio in stucco nella parte superiore. L’altare maggiore, con alle spalle un grande organo a canne, venne progettato da Domenico Antonio Vaccaro nel 1729, realizzato dal marmoraro Giovan Battista Massotti e dallo scultore Matteo Bottigliero, andando a sostituire l’originale, realizzato da Andrea Malasomma nel 1654 e spostato nella cappella che si apre nel transetto destro, dove troviamo anche un dipinto raffigurante la Madonna del Rosario, opera di Giuseppe Bonito del 1738 circa. La sagrestìa, visibile insieme al campanile da piazzetta Rosario di Palazzo (dove si apre anche un ingresso secondario), venne realizzata in stile rococò da Michelangelo Porzio nel 1739. Altri elementi all’interno dell’edificio, come le due acquasantiere, il pulpito e il fonte battesimale (traslato dalla Chiesa vecchia), vengono fatti risalire agli anni Sessanta del XVII secolo. La volta venne quasi completamente distrutta dai bombardamenti del 1943, che però risparmiarono la cupola maiolicata.
Fonte: "napoligrafia.it"
Fonte immagine: "panoramio.com"