Non si hanno notizie precise sull'anno di costruzione della Chiesa; certamente essa esisteva nel 1542, come si evince dagli Atti della Santa Visita, ma aveva dimensioni inferiori alle attuali. Nel 1560 venne ricostruita in loco una nuova Chiesa, più ampia, con ingresso in direzione dell'attuale vico Pellegrino, e con all'interno otto altari e quattro cappelle. Sul lato Sud-Est della fabbrica, con accesso dall'interno di quest'ultima, sorge la cappella della Confraternita del Rosario, fondata nel 1576 dal reverendo Frate Benedetto Bruno, dell'Ordine di San Domenico. Nei decenni successivi, la struttura ha subìto numerose trasformazioni, fino a all'attuale configurazione, alla fine del XIX secolo. Gli ultimi lavori eseguiti al suo interno risalgono al 1970, mentre la facciata mostra i segni di un restauro recente. La Chiesa ha pianta a croce latina, con una navata centrale e due laterali. L'aula maggiore presenta dieci finestre e altre due sono ubicate nel presbiterio, sormontato dalla cupola. L'ingresso è costituito dalla porta situata al centro della facciata, in direzione dell'altare, che sostituisce l'originario ingresso laterale, tompagnato in occasione dei lavori eseguiti nel 1889. Durante questi lavori, anche la sagrestìa, ricavata dalla cappella ceduta al tempio dalla Congrega del Santissimo Sacramento nel 1752, venne allargata; venne inoltre arretrato l'altare maggiore, previa apertura del presbiterio, ripristinato il soffitto e costruito il cappellone che ospita la statua del Santo Protettore. Altri lavori di ristrutturazione sono datati 1889, anno in cui la facciata e la scalinata esterna sono completate, assumendo l'attuale configurazione. La facciata della Chiesa è molto semplice, a due ordini, con un portale fiancheggiato da colonne che reggono un timpano al cui centro si apre un finestrone. Accanto al tempio è ubicato il Campanile, di cui si fa menzione per la prima volta nel 1674, che si eleva su quattro piani con finestre ad arco sui quattro lati, sormontato da un tamburo circolare su cui poggia una cupola maiolicata, con bandiera per segnare i venti. All'interno, risaltano gli affreschi e le tele del 1888, opere del pittore Salvatore Cozzolino. Ai lati dell'altare maggiore sono ubicate due cappelle. La prima, dedicata a Santa Giustina dal 1858, anno in cui vi si trasferirono le spoglie, è decorata con tele ed affreschi delimitati da cornici barocche. Si narra che durante il trasporto del carro con il corpo da Trieste alla Sicilia, dove doveva essere deposta, i buoi, giunti ad Arzano, si sarebbero rifiutati di proseguire; ciò fu interpretato come un segno che la Santa voleva rimanere in loco e da allora, accanto al Patrono di Arzano Sant'Agrippino, vi è la Patrona Santa Giustina. La seconda cappella, del Rosario, è un buon esempio di arte barocca, dotata di un unico altare che ospita le statue della Vergine del Rosario, di San Domenico e di Santa Caterina. Essa fu costruita nel 1634; riccamente investita di stucchi ed ornata da dieci tele sulle pareti e cinque pitture sul soffitto rappresentanti i quindici misteri del Rosario, era dotata di un coro ligneo di cui sono rimasti solo i pannelli perimetrali, lo scanno del priore e dei due assistenti, sormontato dalla scritta “Obbedientam volo”. Su tutta la parete corta, sopra l’ingresso, vi è un quadro che riproduce la Battaglia di Lepanto (1571), che ricorda la vittoria sui Turchi riportata, secondo la tradizione, per l’intervento della Vergine del Rosario.
Fonte: "prolocoarzano.it"
Fonte immagine: "necrologie.repubblica.it"